“Legge dello Specchio”: conosci te stesso mediante le proiezioni della tua Mente

“Legge dello Specchio”: conosci te stesso mediante le proiezioni della tua Mente

Dott.ssa Claudia Casalboni

Ti piacerebbe sapere che ogni avvenimento che ti accade, così come ogni esperienza che vivi, può avere un’interpretazione a seconda delle caratteristiche della tua personalità?

Secondo la “Legge dello Specchio”, il mondo con cui ognuno di noi si confronta, non è altro che un riflesso del proprio essere interno; ciò significa che assume rilevanza solo ciò che è già dentro di noi, ciò che è conosciuto in quanto affine o problematico.

È facile e scontato dare la colpa agli eventi, alzando le mani rispetto alle proprie responsabilità, oppure vedere il mondo popolato da ostacoli e nemici, senza essere consapevoli che l’esterno è solamente uno specchio dell’interno. Quando impariamo a concepire persone e situazioni come parti della sceneggiatura della nostra vita, iniziamo a capire.

Ma andiamo più nello specifico. Se quello che attraggo riflette ciò che sono, arriverà solo quello di cui ho bisogno in quel momento per la mia evoluzione: la maggior parte dei desideri che pensiamo di avere a livello conscio sono ingannevoli, costruiti, frutto della disconnessione con il nostro vero centro.

Libri e varie...

A livello inconsapevole, possiamo avere necessità del tutto diverse, che nemmeno prendiamo in considerazione e nel momento in cui combattiamo per obiettivi idealizzati, i frutti continueranno a non maturare. D’altro canto, sapere cosa si vuole realmente, essere centrati su di sé, permette di agire in sintonia con l’esterno, comprendere la realtà e attuare le giuste mosse per raggiungere i propri obiettivi. La “Legge di Attrazione” afferma che si può letteralmente creare la propria vita.

Ma allora, perché facciamo così fatica a sapere quello che vogliamo veramente?

I condizionamenti sociali, le aspettative genitoriali, gli obblighi e i divieti a cui siamo sottoposti fin dalla nascita, plasmano la nostra personalità e creano modelli di pensiero e di comportamento artificiali, che ci allontanano da noi stessi, contraendo le nostre emozioni e dominando i nostri desideri.

Veniamo letteralmente deviati, fino a non sapere più chi siamo, vincolati a vivere esistenze insoddisfacenti, permeate dalla paura o dalla brama, segnali della profonda incoerenza che sentiamo dentro.

Finiamo, così, per lottare solo contro noi stessi: paura del giudizio, del fallimento, del rifiuto, dell’abbandono, smania di potere, di sesso, di svago, di controllo, di sostanze, di riconoscimento, di amore… i mostri si generano al nostro interno e ognuno trova fuori, i demoni relativi a ciò che sta combattendo. Quindi, se continuano a presentarsi sempre le stesse situazioni che ci arrecano sofferenza e problemi, significa che non abbiamo mai smesso di mettere in atto i medesimi schemi, che rispondono agli stessi bisogni interiori.

I bisogni derivano da mancanze e con le nostre azioni cerchiamo di ottenere dal mondo ciò che serve per colmarli. Se non accettiamo quello che siamo, continueremo a proiettare sugli altri le nostre parti intollerabili, suscitando in essi risposte analoghe alle nostre paure, finendo per realizzare sempre le stesse dinamiche.

In sintesi, attrarremo quello che ancora è irrisolto in noi, fino a quando non cambieremo le nostre convinzioni e i nostri atteggiamenti. Secondo la Legge dello Specchio, il mondo ci mostra parti di noi stessi nelle persone e negli eventi, che dovremmo trattare come fonti di informazione sulla nostra interiorità.

Da cosa e da chi è popolato il nostro mondo?

Osserviamo ciò che ci disturba e potremo vedere che è proprio quello che rifiutiamo di noi stessi, che le difficoltà e i problemi dipendono dal nostro atteggiamento interiore. In questa ottica, è inutile affannarsi per modificare la realtà, è l’interpretazione che deve cambiare. Cerchiamo di dare senso a quello che ci succede, trattiamo i fatti come messaggi per conoscerci e capire cosa cambiare. Una volta compresa la Legge dello Specchio così come si manifesta nella nostra vita, possiamo finalmente prendere il mano il timone e iniziare a gestirla con responsabilità.

Ecco come fare in 6 passi:

1. Osservare cosa ci rende insofferenti (rapporti, lavoro, convinzioni, doveri, dipendenze ecc.) e abbandonarlo. Tutto ciò che è fonte di dolore e di stress, non ha più ragione di esistere nella nostra vita.
2. Valorizzare le persone positive e le condizioni che ci fanno sentire veramente bene, realizzati. Osservare quali reazioni ed emozioni suscitano all’interno.
3. Trasformare il pessimismo in ottimismo e la paura in fiducia, sviluppando impegno e resistenza di fronte alle avversità. Ricordiamo che si verifica solo quello che risuona con il nostro stato emotivo e ciò in cui crediamo.
4. Lavorare su risentimento e senso di colpa: le emozioni negative bloccano l’evoluzione, ci ancorano al passato e non fanno che attribuire importanza a persone e circostanze tossiche.
5. Vivere nel “qui e ora”, senza ansie e aspettative, accettando ciò che succede e considerando quello che si manifesta nel presente come sufficiente: è inutile essere impazienti, è un atteggiamento che distoglie la focalizzazione su ciò che è necessario affrontare ora per costruire il futuro.
6. Fidarsi del proprio intuito: rendersi conto dei cambiamenti e delle opportunità che la vita offre, stare sempre con gli occhi aperti.

Ogni esperienza si realizza quando la persona è pronta (un nuovo amore, un avanzamento di carriera) o quando urge una svolta (una malattia, un incidente che cambiano la vita); in caso contrario, ogni ricerca non servirà a nulla.

Articolo della Dott.ssa Claudia Casalboni

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