Il cammino di ricerca spirituale dell’Io individuale......29....10...19

Il cammino di ricerca spirituale dell’Io individuale

La nostra è quella che Steiner chiama l’epoca dell’anima cosciente: l’epoca in cui l’uomo, ogni individuo, è chiamato a ritrovare una connessione con il mondo spirituale a partire da un lavoro su sé stesso e da un approfondimento personale delle sapienze trasmesse dai grandi maestri spirituali che nei secoli hanno offerto all’umanità le loro conoscenze perché l’uomo potesse essere aiutato nel suo percorso interiore di coscienza e conoscenza. Viene un’epoca in cui le religioni dogmatiche, le diverse confessioni religiose possono diventare addirittura un inciampo e non essere adatte ad un cammino spirituale individuale.

R. Steiner da “Come si può superare l’angoscia animica del presente”1“Come è necessario il senso sociale nell’ambito della convivenza umana, così la libert{ di pensiero è la condizione fondamentale nell’ambito della vita religiosa. Affinché l’anima cosciente possa evolversi, nell’uomo che sempre più si individualizza, deve nascere l’esigenza di allontanarsi dalla vita religiosa ecclesiastica, se questa vita non vuole adattarsi all’epoca attuale ma rimane con le caratteristiche che erano giustificate nel quarto periodo di civiltà. Allora dato che l’umanit{ era predisposta a formare raggruppamenti dovevano sorgere religioni di gruppo. Sulle comunità di uomini doveva venir riversato dalle autorità religiose un elemento comune espresso in dogmi, norme, concetti religiosi.

Dato però che l’impulso alla individualità sarà sempre più forte, avverrà che ciò che così parlava ai cuori dal comune patrimonio religioso, non penetrerà più nelle individualità delle singole anime. E gli uomini non comprenderanno più ciò che proviene dalle religioni dogmatiche.Nel quarto periodo si potevano ancora istruire insieme gruppi di uomini intorno al Cristo. Nel quinto periodo la realtà del Cristo penetra già nelle singole anime.

Nell’inconscio noi tutti portiamo in noi il Cristo. Ma egli deve di nuovoessere portato a coscienza per prima cosa in noi stessi. Ciò non avviene imponendo agli uomini rigidi dogmi stabiliti, ma cercando tutto quello che può contribuire a rendere comprensibile il Cristo sotto ogni aspetto, e favorendo al massimo la conoscenza religiosa universale. Bisogna liberarsi dai dogmi e descrivere all’altro ciò che risulta dalla esperienza interiore, in modo che la religiosità possa in lui svilupparsi individualmente. Esistono tante religioni. Si cerchi di comprenderne l’essenzialità.Riguardo al cristianesimo ci si sforzi di rendere comprensibile alle persone i suoi aspetti essenziali. Così si porta davanti a ogni anima quello che tale anima può approfondire. Ma non si plasma l’anima stessa. Le si lascia proprio sul terreno religioso la libertà di pensiero, perché tale libert{ di pensiero possa poi svilupparsi in tutti i campi della vita dell’uomo”.R. Steiner: da “Il vangelo di Giovanni”2In molte conferenze del “Vangelo di Giovanni” Steiner parla di una caratteristica essenziale della missione del Cristo: rinforzare l’Io eterno che è presente in ogni uomo. Ma questo Io eternol’Io sono che Cristo annunciaciascuno deve trovarlo in sé stesso, come suo eterno fondamento.1R.Steiner“Come superare l’angoscia animica del presente” conferenza a Zurigo ottobre 1916.2R.Steiner “Il vangelo di Giovanni” Editrice antroposofica

3“Troverete confermato ad ogni passo del Vangelo di Giovanniche il Cristo è il missionario dell’io autonomo che si trova in ogni individualità umana.”“In discorsi innumerevoli, il Cristo vuole esprimere questo pensiero: quando parlo dell’io, intendo parlare dell’Io eterno nell’uomo, che èunocon il pfondamento spirituale dell’universo.

Quando parlo di questo io, menziono qualcosa che si trova nell’intimo dell’anima umana. Il Dio che io annuncio, ciascuno lo deve trovare in sé stesso, come suo proprio eterno fondamento.”3Mettersi in ricerca con la coscienza che si è solo molto all’inizio di un cammino individuale verso lo spirituale. Si è poveri in spirito, si è “mendicanti dello spirito” (così Steiner traduce questa beatitudine) e si anela a compiere dei passi.“Beati sono i mendicanti dello spirito poiché troveranno in sé stessi i regni dei cieli. Vale a dire: coloro che si sentono come dei mendicanti di spirito, che chiedono di accogliere sempre più spirito in sé, troveranno in sé i regni dei cieli”4R. Steiner: da “Iniziazione”Con che animo intraprendere questo cammino spirituale? Con un atteggiamento di venerazione per le conoscenze e le verità spirituali accostate. Con umiltà. Con l’intenzione di guardare sempre al lato positivo delle cose, astenendosi da giudicare. Sono atteggiamenti interiori che si possono sviluppare gradualmente: non si raggiungono attraverso lo studio, ma soltanto attraverso un lavoro su di sé, attraverso la vita.Un cammino di ricerca condotto non per accumulare tesori di sapienza ma per mettere “a servizio del mondo” il proprio lavoro. Questi sono orientamenti e suggerimenti che si trovano nelle prime pagine del libro Iniziazione di Steiner, offerti con un tono di profondissimo rispetto per chi li accosta. “In ogni uomo esistono facoltà latenti per mezzo delle quali egli può acquistare conoscenze sui mondi superiori. Il mistico, lo gnostico il teosofo parlano continuamente di un mondo delle anime e di un mondo spirituale che sono per loro altrettanto reali quanto lo è il mondo che si può vedere con gli occhi fisici e toccare conle mani fisiche. ....

Un atteggiamento fondamentale dell’anima deve accompagnare fin dall’inizio: la disposizione alla venerazione, alla devozione di fronte alle verità e alla conoscenza. Non si deve però credere che queste disposizioni siano germi di sottomissione o di schiavitù. Se non sviluppiamo in noi il sentimento che esiste qualcosa di superiore a noi, non troveremo in noi neppure la forza di aprirci verso qualcosa di più elevato. Si può ascendere alle altezze dello spirito soltanto attraverso la porta dell’umiltà. ...Ogni sentimento di vera devozione che si sviluppa nell’anima smuove una forza che presto o tardi può condurre al progresso nella conoscenza....La nostra civiltà è piuttosto incline a giudicare, a criticare, a sentenziare, e tende pocoalla devozione o alla venerazione. Ma ogni critica, ogni censura, danneggia le forze dell’anima per la sua conoscenza spirituale, quanto invece le sviluppa la venerazione. Non intendo con ciò dire niente contro la nostra civiltà.

Mai l’uomo sarebbe arrivato alla scienza, all’industria, al commercio, all’ordinamento giuridico della nostra epoca se non avesse esercitato ovunque la su capacità di critica e non avesse applicato ovunque la norma del suo criterio. Ma abbiamo dovuto pagare quanto di civiltà esteriore abbiamo acquistato attraverso una corrispondente perdita di conoscenza superiore, di vita spirituale. Di una cosa conviene rendersi bene conto: che un uomo completamente immerso nella civiltà tutta esteriore della nostra epoca, incontra gravi difficoltà per giungere alla conoscenza dei mondi spirituali. Vi riesce soltanto se lavora energicamente su di sé. Ai tempi in cui le condizioni della vita materiale erano semplici, era anche più facile conseguire una elevazione spirituale. Ciò che meritava venerazione, ciò che era da considerarsi come sacro, emergeva maggiormente. In un’epoca di critica, altri sentimenti subentrano alla venerazione, al rispetto, all’ammirazione.

La nostra epoca respinge sempre più indietro tali sentimenti e così la vita giornaliera consente assai di rado di venire con essi in contatto. Chi cerca la conoscenza spirituale deve crearli in sé, deve infonderli da sé nella propria anima. A questo non si giunge con lo studio ma soltanto con la vita. Educarsi energicamente all’atteggiamento devozionale: nell’ambiente che ci circonda, nelle proprie esperienze, cercare ovunque ciò che può indurre ammirazione e rispetto. Se incontro un uomo e biasimo le sue debolezze, mi tolgo forza per acquistare conoscenze spirituali, se cerco invece amorevolmente di approfondirmi nelle sue qualità, accumulo tale forza. I discepoli del cammino spirituale sanno quanta forza si acquista per il fatto che di fronte a tutte le cose si guarda sempre al lato buono e ci si astiene dal giudicare. ..

Ogni volta che si cerca di scoprire nella propria coscienza atteggiamenti di censura, di biasimo e di critica sul mondo e sulla vita, si compie un primo passo verso la conoscenza del mondo spirituale. E l’ascesa diventa rapida se riempiamo la nostra coscienza di pensieriche destino in noi ammirazione, rispetto e venerazione per il mondo e per la vita.

Chi ha esperienza di queste cose sa che in ognuno di questi momenti si destano nell’uomo forze che altrimenti resterebbero latenti....Come il sole vivifica con i suoi raggi tutto ciò che vive, così nell’uomo che intraprende un cammino di ricerca spirituale la devozione vivifica tutti i sentimenti dell’anima. Da principio l’uomo stenterà a credere che sentimenti come il rispetto, la venerazione e così via possano avere a che fare con la sua conoscenza.

Ciò dipende dal fatto che si tende a considerare la conoscenza come una facoltà a sé stante, senza relazione con ciò che altrimenti si svolge nell’anima. Ma non si riflette che è l’anima che conosce, e per l’anima i sentimenti sono ciò che per il corpo sono le sostanze che ne formano il nutrimento. Se al corpo si danno pietre invece di pane la sua attività cessa. Così avviene per l’anima. Per essa la venerazione, il rispetto la devozione sono sostanze nutrienti che la rendonosana, forte, forte anzitutto per l’attività della conoscenza. L’irriverenza, l’antipatia, l’insufficiente valutazione di ciò che è degno di stima determinano la paralisi e la morte della attività conoscitiva. ...

.Il discepolo spirituale non procede nelsuo cammino per accumulare tesori di sapienza, ma per mettere ciò che ha imparato al servizio del mondo. In ogni scienza spirituale c’è una massima fondamentale che illumina l’atteggiamento con cui intraprendere il percorso. La massima dice: “ Ogni conoscenza che tu cerchi al solo fine di arricchire il tuo sapere, di accumulare tesori, ti fa deviare dalla tua strada, ogni conoscenza che tu cerchi invece per maturarti sulla via della nobilitazione dell’uomo e dell’evoluzione del mondo, ti porta avanti di un passo.”“Ogni idea che non diventa per te un ideale, uccide una forza della tua anima, ogni idea invece che diventa un ideale, crea in te forze vita

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