Karma collettivo..........22....3....20

A pag. 104 del libro "Conosci te stesso?", quando si parla di karma collettivi, c'è un passaggio che fa riflettere:
"Quando il pensiero degli uomini si racchiude in schemi troppo rigidi e che non ammettono innovazioni, le società fondate su questo pensiero sono destinate a cadere. Da esse deve nascere una nuova società, che abbia una base di sapere non più racchiuso in schemi fissi, in modo che in essa possa ulteriormente fiorire il sapere e il conoscere senza che vi siano delle inibizioni, delle costrizioni, dei limiti imposti. Così succede come norma generale. Comunque, l'alternarsi delle razze sul pianeta terra è stabilito e fissato.
Allora, un popolo invecchia; una razza, uno scaglione di anime (per così dire) si sclerotizza ed invecchia: ed ecco che ne cresce uno nuovo. Il nuovo si forma anche per un karma collettivo che deve essere scontato, consumato. Cioè si creano delle condizioni favorevoli affinché questo karma si consumi; meglio ancora, si crea un ambiente adatto acciocché in esso si consumino determinati karma collettivi."
Così abbiamo imparato che il karma può essere individuale, come famigliare, di un gruppo sociale e di un intera razza in quanto, nello scambio dei rapporti umani, vi è un’interazione fisica, ma anche ideale che tende a legare quel gruppo di individui affinché le reazioni si sviluppino armoniosamente e gli scambi trovino il loro completamento karmico.
Quindi vi sono storie individuali che si affiancano e integrano una storia generale. Questa si sviluppa proprio in funzione alle azioni smosse individualmente e collettivamente.
Ecco la formazione delle razze, di scaglioni di anime, che, per affinità di sentire, concretizzano un sistema sociale e costruisco il “piano generale di evoluzione“ da cui, naturalmente, i singoli individui si possono, più o meno, scostare per le loro esperienze individuali.
(Umberto Ridi)

Login utente