La meditazione dinamica di Osho

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La Meditazione Dinamica è un fenomeno energetico. E si deve
comprendere questa legge fondamentale, valida per ogni tipo di
energia: l’energia si muove sempre per polarità, per dualismo. Perché
un’energia possa diventare dinamica, è necessario il polo contrario.
Assomiglia in tutto e per tutto all’elettricità, che si muove grazie
al polo positivo e a quello negativo: senza una delle due polarità,
non può esistere alcuna elettricità. La stessa cosa è vera per tutti i
fenomeni.


Ovunque volgiate lo sguardo, troverete la stessa energia che si muove
in polarità e si equilibra. E questa polarità è importante per la
meditazione, perché la mente è logica, mentre la vita è dialettica.
Quando dico che la mente è logica, voglio dire che si comporta in modo
lineare. Quando dico che la vita è dialettica, voglio dire che balza
sempre all’opposto, che non è lineare: continua a saltare dal positivo
al negativo e dal negativo al positivo, procede a zig-zag, usa
continuamente gli opposti. La mente si muove su una linea retta. Non
include mai l’opposto, lo nega. La mente crede nell’uno, la vita nella
dualità. Quindi, qualsiasi cosa la mente crei, è sempre il risultato
di una scelta univoca. Se la mente sceglie il silenzio, se si è
stancata del fragore della vita e decide di immergersi nel silenzio,
se ne va sull’Himalaya, vuole solo silenzio. Non vuole aver più niente
a che fare con i suoni: perfino il canto degli uccelli la disturba,
perfino la brezza che soffia tra gli alberi, la mente vuole silenzio!


E ha scelto in modo lineare, negando completamente l’opposto. Un uomo
che vive sull’Himalaya, alla ricerca del silenzio, evitando il
prossimo, l’opposto, l’altro, diventerà insensibile, stupido, sarà
come morto. E più sceglierà il silenzio, più diventerà insensibile,
perché la vita ha bisogno della dialettica degli opposti, della sfida
degli opposti! D’altro canto, esiste un silenzio diverso, che si viene
a creare tra due opposti.


Il primo era un silenzio di morte, il silenzio del cimitero. Un morto
è in silenzio, ma non per questo vorresti essere morto. Un morto è
assolutamente in silenzio, nessuno lo può disturbare, la sua
concentrazione è perfetta. Non si può far nulla per distrarre la sua
mente: è perfettamente immobile! Anche se, intorno a lui, il mondo
impazzisce, rimane perfettamente concentrato. Ma, nonostante questo,
non vorresti essere morto. Puoi chiamarlo silenzio, concentrazione, o
come meglio credi, ma non vorresti essere morto, perché quel silenzio
avrebbe ben poco valore.

Il silenzio ti deve accadere quando sei assolutamente vivo, quando
scoppi di vita, di energia. Solo così, è un silenzio ricco di
significato; solo così, ha una qualità totalmente diversa. Questo
silenzio non sarà insensibile, morto. Sarà vivo: è un sottile
equilibrio di due polarità. Ma un uomo come questo, alla ricerca di un
equilibrio e di un silenzio vivi, ama sia l’Himalaya che la piazza del
mercato. Gli piace andare al mercato, per godersi il rumore, così come
gli piace anche andarsene sull’Himalaya, per godersi il silenzio. In
questo modo, crea un equilibrio tra queste due polarità e vivrà in
questo equilibrio. Ma questo equilibrio non può essere raggiunto
tramite uno sforzo lineare. Ecco cos’è la tecnica Zen dello sforzo
senza sforzo.


Lo Zen usa termini contraddittori: lo sforzo senza sforzo, la porta
senza porta, il sentiero senza sentiero. Lo Zen usa sempre il termine
immediatamente contraddittorio a quello appena utilizzato, solo per
suggerire che il processo è dialettico, non-lineare. L’opposto non va
negato, ma assorbito. L’opposto non va escluso, va usato. Se resta
escluso, rimarrà per te un peso opprimente. Se viene escluso, ti
seguirà sempre come un’ombra. Non usare l’opposto è una grande
mancanza.

L’energia va convertita e utilizzata, perché solo usandola sarai più
ricco di vitalità, più vivo: l’opposto dev’essere assorbito, in questo
modo il processo diventa dialettico. Assenza di sforzo significa non
fare nulla, è inattività: akarma. Sforzo significa darsi da fare, è
attività: karma. Ed entrambi sono necessari. Agisci, fai molte cose,
ma come se non stessi facendo nulla; in questo modo raggiungerai
entrambe le dimensioni: karma e akarma. Vivi nel mondo, ma non farne
parte. Vivi nel mondo, ma non lasciare che il mondo viva dentro di te.
In questo modo, la contraddizione viene assorbita e tu non hai
rifiutato nulla, non hai negato nulla: dio è accettato nella sua
totalità. Ed è ciò che faccio io: la Meditazione Dinamica è una
contraddizione. Dinamica presuppone lo sforzo, uno sforzo assoluto,
totale; mentre la meditazione è silenzio, assenza di sforzo, assoluta
assenza di attività. La puoi definire una meditazione dialettica.
Nella Meditazione Dinamica diventi così attivo che tutta la tua
energia entra in movimento e dentro di te non resta nessuna energia
statica. Devi usare tutta la tua energia, non devi risparmiare nulla:
i tuoi blocchi energetici inizieranno a sciogliersi, l’energia
inizierà a scorrere, a fluire. Non sei più gelido, non sei più un
blocco di ghiaccio, sei diventato dinamico. Ora non sei più una forma
solida: sei solo energia. Non sei più “materia”, sei diventato
elettricità. Lascia che tutta la tua mente lavori, sii attivo,
muoviti! E quando tutto è in movimento, quando sarai un ciclone, un
vortice di energia, allora diventa consapevole.


Ricordati: sii presente e dentro quel ciclone, all’improvviso,
scoprirai un centro di assoluto silenzio. È l’occhio del ciclone:
questo sei tu, tu nella tua divinità, tu in quanto dio. Tutto intorno
a te è movimento: il corpo è diventato un ciclone di attività, tutto
si muove sempre più in fretta. I tuoi blocchi si sciolgono, tutto in
te prende a scorrere, è un fluire interiore e sei diventato un
vulcano, un fuoco: elettricità pura!

Ma proprio nel centro, nel cuore di quel movimento, esiste un punto di
non-movimento, un punto immobile. Questo centro immobile non è da
creare: esiste già! Non occorre fare nulla: è sempre esistito! È il
tuo essere, è il fondamento dell’essere. È ciò che gli hindu hanno
chiamato anima, atma. È lì, dentro di te, ma se il corpo, la tua
esistenza materiale, non diventa totalmente attiva, non ne sarai mai
consapevole...


Fonte Uqbar Love 157

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