OSHO: ESISTE UNA SOLA MEDITAZIONE, E CIOÈ ESSERE TESTIMONI .......6....5...2020

OSHO: ESISTE UNA SOLA MEDITAZIONE, E CIOÈ ESSERE TESTIMONI

 
 

Una ri-letttura, una rivisitazione che mi ha emozionato tantissimo. Ecco che cosa ha scritto Osho (parole semplici e magnifiche, fondamentali nella vita!) a proposito dell'importanza della consapevolezza e dell'essere testimone di tutto ciò che, di apparentemente banale oppure importante, facciamo nell'arco della giornata. Leggiamo attentamente:

Prima o poi è inevitabile che la mente si chieda: «Essere semplici osservatori, testimoni di tutto ciò che accade nel corpo, nella mente, nel regno delle sensazioni e delle emozioni non toglie ogni pensiero esistenziale? Un semplice testimone potrà mai cantare, danzare, gustare la vita?». Questo interrogativo sorge perché la mente teme moltissimo il tuo diventare un testimone. Come mai ne ha tanta paura? Perché il tuo diventare un testimone implica la morte della mente.
La mente vive nell'agire, nel fare, mentre essere un testimone è una condizione di non- fare. La mente teme di non essere più necessaria, se tu diventi un testimone. E in un certo senso ha ragione.
Quando in te sorge il testimone, la mente deve scomparire: allo stesso modo in cui, quando fai luce nella tua stanza, l'oscurità se ne deve andare: è inevitabile. La mente può esistere solo se tu resti profondamente addormentato, in quanto essa è uno stato onirico, e i sogni possono esistere solo nel sonno.
Diventando un testimone tu non dormi più, sei sveglio. Diventi consapevolezza, e sei assolutamente limpido, giovane e fresco, vivo e forte. Diventi una fiamma vivida, quasi ardessi da entrambe le estremità. In quell'intensità, in quella luce, in quella consapevolezza, la mente muore, si suicida. Per questo la mente ha paura e ti creerà ogni sorta di problemi, di dubbi. Porrà domande a non finire. Ti farà esitare di fronte a quel balzo nell'ignoto: cercherà di farti indietreggiare. Cercherà di convincerti: «Con me sei sicuro, protetto; con me vivi al riparo, ben custodito. Io mi prendo cura di te, sotto tutti i punti di vista. Con me puoi essere un esperto, abilissimo. Se mi lascerai, dovrai lasciare ogni tua conoscenza, dovrai abbandonare tutte le tue sicurezze, le tue certezze. Dovrai abbandonare la tua corazza e addentrarti nell'ignoto. Stai rischiando inutilmente, senza alcun motivo». La mente ti metterà davanti razionalizzazioni splendide, per non perdere la sua posizione di dominio: questo dubbio fa parte di quel gioco.
Di fatto, solo la consapevolezza di un testimone può ballare, danzare e gustarsi veramente la vita. Sembrerà un paradosso - lo è - ma tutto ciò che è vero è paradossale, ricordalo.
Quando sei nella mente, come puoi cantare? La mente crea infelicità: da quell'infelicità non può nascere canto alcuno. Quando sei nella mente, come puoi danzare? Certo, puoi compiere gesti definiti “ballo”, ma non si tratterà di una vera danza…
La vera danza accade solo quando sei diventato un testimone. Allora sei così beato che quella stessa beatitudine straripa dal tuo essere: quella è danza! La beatitudine stessa inizia a cantare, un canto si alza spontaneo. E solo quando sei un testimone puoi gustare la vita.
Un testimone non è uno spettatore, non vive slegato dalla vita.
Allora, cos'è un testimone? Un testimone è una persona che partecipa e tuttavia resta all'erta. Un testimone non è una persona in fuga dalla realtà. Vive in maniera di gran lunga più totale, con passione molto più intensa, tuttavia in profondità resta un osservatore, continua a ricordare: «Io sono la consapevolezza».
Provaci. Camminando per strada, ricorda di essere la consapevolezza. Continui a camminare, ma si aggiunge qualcosa di nuovo, un elemento che ti arricchisce, una bellezza nuova. Qualcosa di interiore viene aggiunto all'azione esteriore.
Diventi una fiamma di consapevolezza, e in questo caso il camminare avrà una felicità totalmente diversa: sei sulla terra e tuttavia i tuoi piedi non toccano affatto il suolo.
È ciò che diceva Buddha: attraversa il fiume, ma non lasciare che le acque tocchino i tuoi piedi.
Vivi sulla piazza del mercato, ma non permettere che il mercato entri nel tuo essere, vivi nel mondo e tuttavia non farne parte: ecco che cosa si intende con “consapevolezza testimoniante”.
Ecco cosa intendo quando vi ripeto, e lo faccio in continuazione: siate consapevoli! Io non sono contrario all'azione, ma le vostre azioni devono essere illuminate dalla consapevolezza. E dove potrai essere un testimone, se ti allontani dal mondo dell'azione? Il mondo dell'azione è l'opportunità migliore per essere consapevoli. Ti offre una sfida, rimane una sfida costante.
Puoi addormentarti o diventare un uomo d'azione, in questo caso sarai un uomo del mondo, un sognatore, una vittima delle illusioni; oppure puoi diventare un testimone pur continuando a vivere nel mondo. In questo caso le tue azioni avranno una qualità diversa: saranno vere azioni. Chi non è consapevole non agisce realmente, le sue azioni non sono realmente tali, sono re-azioni. Tale persona si limita a reagire.
Qualcuno ti insulta e tu reagisci. Insulta un Buddha: egli non reagisce, egli agisce. La reazione dipende dall'altra persona: preme un bottone e tu resti una semplice vittima, uno schiavo; funzioni come una macchina.
La persona reale che conosce cosa sia la consapevolezza non reagisce mai; agisce in base alla propria consapevolezza. L'azione non è prodotta dall'atto altrui; nessuno può premere un bottone dentro quella persona. Se sente, per sua spontanea volontà, che questa è la cosa giusta da fare, la fa; se sente che non è necessario fare nulla, resta quieta. Non reprime nulla; è sempre aperta, espressiva. La sua espressione è multidimensionale: canta, scrive poesie, danza, ama, prega, è compassionevole, fluisce.

Essere un testimone si fonda sulla semplice osservazione, e il miracolo dell'osservazione è questo: osservando il corpo, l'osservatore acquista forza; osservando i pensieri, ne acquista ancor di più; osservando le sensazioni, l'osservatore diventa ancora più forte. E quando osserva gli stati d'animo, l'osservatore è così saldo da poter restare se stesso, per cui osserva se stesso, come fa una candela nel buio della notte: non illumina solo la zona circostante, illumina anche se stessa.
Scoprire l'osservatore nella sua purezza è la più alta realizzazione nella sfera della spiritualità, perché l'osservatore che esiste dentro di te è la tua stessa anima, l'osservatore che esiste dentro di te è la tua immortalità. Ma non pensare, neppure per un solo istante, di averlo afferrato, perché in quel momento ti sfugge.
L'osservazione è un processo eterno; scendi a profondità sempre maggiori, senza mai arrivare alla fine, al punto in cui puoi dire di averla compresa. In realtà, più scendi in profondità, più diventi consapevole di essere entrato in un processo eterno, che non ha principio né fine.
Ma la gente non fa altro che osservare gli altri; non si preoccupa mai di osservare se stessa. Tutti guardano ciò che fanno gli altri  - è la forma di osservazione più superficiale - guardano come si vestono, il loro aspetto. Tutti stanno a guardare: l'osservazione non è affatto una novità, è già presente nella tua vita; deve essere soltanto approfondita, trasferita dagli altri e orientata verso le tue sensazioni, i tuoi pensieri, i tuoi stati d'animo interiori per arrivare, infine, all'osservatore stesso.
Usa questa energia di osservazione per trasformare il tuo essere. Ti può portare una beatitudine immensa, e benedizioni che non hai mai sognato. È un processo elementare, ma quando inizi a usarlo su di te diventa una meditazione.
Si può trasformare tutto in meditazione.
Qualsiasi cosa ti riconduca a te stesso è meditazione. Ed è importantissimo trovare la propria meditazione, perché in quella scoperta sarai felice. E poiché sarà una scoperta - non un rituale che ti viene imposto - sarai felice di approfondirlo sempre di più. E più andrai a fondo, più ti sentirai felice, in pace, più silente, più integro, più aggraziato, acquisterai una dignità maggiore…
Osservate il vostro corpo, e rimarrete sorpresi. Posso muovere la mano senza osservarla, e posso muoverla osservandola. Voi non vedrete la differenza, ma io potrò percepirla. Quando la muovo con attenzione, osservandola, ha in sé grazia e bellezza, possiede una quiete e un silenzio profondi.
Si può camminare osservando ogni passo, quella passeggiata darà tutti i benefici di un esercizio ginnico e in più i benefici di una grande meditazione, pur nella sua semplicità.
Non dovreste compiere un solo gesto inconsapevolmente. L'osservazione affilerà la vostra consapevolezza. Questa è la religione essenziale, tutto il resto non è altro che parole. Se riesci a osservare, non occorrerà altro.
Non esiste altro da fare con quel servitore indisciplinato che è la mente, se non questo: stare a guardare. In apparenza sembra una soluzione troppo semplice per un problema tanto complicato. Ma questo fa parte dei misteri dell'esistenza. Il problema forse è troppo complesso, ma la soluzione può essere semplicissima.
Osservare, essere testimone, essere consapevole sembrano parole elementari per risolvere l'intera complessità della mente. Una eredità di milioni di anni, una tradizione, condizionamenti, pregiudizi, come potranno scomparire con la semplice osservazione? Tuttavia, scompaiono.
Come diceva sempre Gautama il Buddha, se le luci della tua casa sono accese, i ladri non entrano; sapendo che il padrone è sveglio, visto che le luci sono riflesse dalle finestre, dalle porte, il ladro giudica inopportuno entrare.
Quando, viceversa, le luci sono spente, i ladri sono attratti dalla casa: l'oscurità è un invito irresistibile. E come diceva Gautama il Buddha, la stessa situazione è vera per i tuoi pensieri, le tue immaginazioni, i tuoi sogni, le tue ansie, tutta la tua mente.
Se è presente il testimone, è simile alla luce: quei ladri svaniscono. Mentre se quei ladri scoprono che non esiste testimone alcuno, iniziano a chiamarne altri, e altri ancora, l'invito è aperto a tutti.
Si tratta di un semplice fenomeno luminoso. Nel momento in cui accendi la luce, l'oscurità scompare…
La presenza del testimone è assenza della mente e l'assenza del testimone è presenza della mente.
Nel momento in cui inizi a osservare, pian piano, con il rafforzarsi del testimone, la tua mente si indebolirà sempre di più. E nel momento in cui si rende conto che il testimone è giunto a maturità, si assoggetterà e sarà uno splendido servo. È un meccanismo, può benissimo essere utilizzato; ma se il padrone non è presente, oppure è profondamente addormentato, allora il meccanismo continua a funzionare, per quanto gli è possibile, da solo. Nessuno gli dà ordini, nessuno gli dice di fermarsi, per cui la mente, pian piano, si convince di essere il padrone, e per migliaia di anni lo è stata.
Quando cerchi di essere un testimone essa lotta, si sente messa in dubbio. E ha scordato completamente di essere solo un servitore. Da tempo immemorabile tu sei assente, non ti riconosce più. Ecco perché esiste tanto conflitto tra il testimone e i pensieri. Ma la vittoria finale non potrà che essere tua, perché sia la natura che l'esistenza vogliono che tu sia il padrone e che la mente sia il servitore. In questo modo le cose tornano in armonia, e la mente non può errare. In questo modo tutto è essenzialmente rilassato, silente, e fluisce verso il proprio destino.
Non devi fare altro che osservare: questa è l'essenza della meditazione. Esistono centododici metodi di meditazione. Io li ho visitati tutti, non dal punto di vista intellettuale. Mi ci sono voluti anni per sperimentare ognuno di quei metodi e per scoprirne l'essenza. E dopo averli sperimentati tutti, sono rimasto stupito, scoprendo che l'essenza è identica, ed è l'essere testimoni; ciò che non è essenziale in quei metodi varia, ma il centro di ognuno di loro è l'essere testimone.
Per questo vi posso dire che esiste solo una meditazione nel mondo intero, e cioè l'arte dell'essere testimone. È sufficiente questo: l'osservazione opererà l'intera trasformazione del tuo essere e ti aprirà le porte della verità, della divinità, della bellezza.

Direi che è davvero l'essenza della meditazione. E che non c'è altro da aggiungere. Stupefacente nella sua semplicità!




 

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