Il fenomeno del Channeling

*(Stazione
Celeste)

 

Il
fenomeno del Channeling

di Gianpiero
Cara

"Non c'è dubbio che esista
un mondo invisibile", scrive Woody Allen in un suo libro. "Il
problema è: quanto dista dal centro storico e qual è l'orario di
chiusura?" Sarà irriverente ma, avvicinandosi per la prima volta al
channeling, può venire in mente questa battuta.

Rispetto al passato, questo nuovo modo di intendere la medianità ha
comportato una notevole facilitazione e diffusione del fenomeno. Ad un
osservatore esterno, una seduta di channeling può apparire effettivamente non
più impegnativa di una passeggiata nel centro storico. Niente più tavolini
che si alzano, sedie e mobili che si muovono, cambiamenti di voce, apparizioni
di spettri ed altri strani fenomeni. Adesso, il medium della Nuova Era, detto
"canale" o "veicolo", entra generalmente in un leggero
stato di trance (o al massimo una trance profonda, ma sempre molto tranquilla)
e comincia a parlare con la sua voce (magari cambia un po' l'inflessione),
presentandosi come un'entità disincarnata o come un'extraterrestre
proveniente da una lontana galassia e dicendo cose più o meno strane o
interessanti, ma difficilmente più strane o più interessanti di quelle che
si trovano in molti testi New Age.

In effetti, mentre un tempo, per convincere la gente, un medium fraudolento
doveva produrre quantomeno dei trucchi ingegnosi, oggi ad un
"canale" in cattiva fede può essere sufficiente rilassarsi,
affermare di essere il tipo di entità di cui sopra, snocciolare qualche
storiella di fantascienza o una dottrina spirituale creata mettendo insieme
nozioni tratte da vari libri per attirare un seguito più o meno numeroso e
guadagnare un bel po' di soldi (in Italia, il prezzo di una seduta di
channeling può arrivare ai 100 euro).

Tuttavia, non è il caso di liquidare frettolosamente il channeling come un
fenomeno di moda privo di sostanza perché, ad un esame più attento, ci si
accorge che contiene degli elementi di grande interesse. Il fatto che sia
facile imbrogliare non significa che tutti debbano farlo. Le parole di molti
canali, ma anche il fenomeno del channeling in generale, invitano a riflettere
seriamente sui cambiamenti che stanno accompagnando l'Era dell'Acquario.
Vediamo in che modo.

 

 LE
ORIGINI

Innanzitutto, come nasce il channeling? La psicologa americana Kathryn Ridall,
praticante oltre

che studiosa di questa disciplina, ne fa risalire le origini alle antiche
culture sciamaniche, in cui gli sciamani entravano in trance per mezzo di
canti e danze per fondersi con gli spiriti degli animali e imparare ad usare i
loro poteri. Anche nell'antica Grecia, dei veicoli specificamente addestrati,
i cosiddetti oracoli, entravano in uno stato di trance profonda in cui
potevano ricevere i messaggi degli dei. Nel diciottesimo secolo, troviamo
invece il celebre sensitivo svedese Emmanuel Swedenborg, che trascorse
l'ultimo decennio della sua vita conversando con gli spiriti e con gli angeli.

Per quanto riguarda il secolo successivo, la Ridall fa riferimento alla
fioritura di fenomeni spiritistici (dalle sorelle Fox a Florence Cook che
materializzava le forme degli spiriti guida), ma bisogna operare una
distinzione molto importante tra lo spiritismo e il channeling. Lo scopo degli
attuali veicoli non è contattare gli spiriti dei defunti, come facevano
invece di solito i medium dell'Ottocento, bensì attrarre delle guide
esistenti in dimensioni superiori alla nostra e generalmente mai incarnatasi
in un corpo umano.

Uno dei primi medium a raccogliere messaggi spirituali da parte di evoluti
esseri disincarnati fu, agli inizi del nostro secolo, l'americano Edgar Cayce.
Il celebre Profeta Dormiente, come veniva chiamato, entrava in un profondo
strato di trance nel quale veicolava informazioni che gli permisero poi di
scrivere alcuni libri di carattere medico ed altri su Atlantide, il
"continente perduto" e sui possibili futuri cambiamenti spirituali e
geologici della Terra.

Agli anni Cinquanta risale, invece, il fenomeno Eva Pierrakos, la celebre
sensitiva di origine austriaca che canalizzò gli insegnamenti di una Guida
spirituale e li raccolse nelle 258 "lezioni" di uno straordinario
cammino spirituale denominato "Il Sentiero".

A metà degli anni Sessanta, poi, Jane Roberts entrò in contatto con un'entità
chiamata Seth che, nell'arco di circa un ventennio (la Roberts è scomparsa
nel 1984), le trasmise abbondante materiale sulla natura della realtà
personale e collettiva, della creatività e dell'io multidimensionale
dell'essere umano. La Roberts raccolse e diffuse con grande successo questo
materiale in una ventina di testi, in parte pubblicati anche in Italia.

Negli anni Settanta si sviluppò, soprattutto nel nostro Paese, un'altra
corrente di channeling che

ancora oggi vanta diversi seguaci. L'iniziatore fu il maestro indiano Baba
Bedi (il padre di Kabir Bedi, il celebre Sandokan televisivo) che,
trasferitosi in Italia, fondò a Milano il Centro di Filosofia Acquariana, nel
quale fino al 1993, anno della sua scomparsa, diffuse la sua dottrina e insegnò,
tra le altre cose, quella che egli definiva la "comunicazione con gli
spiriti sacri", ovvero la "versione indiana", senz'altro più
antica, del channeling.

Negli ultimi dieci anni, il channeling - o "comunicazione
interiore", come lo definisce la Ridall - sta vivendo un periodo di
popolarità sempre crescente. Ci sono tantissime persone che lo praticano per
professione ed offrono consultazioni e seminari ad una clientela sempre più
vasta. Un po' ovunque, soprattutto negli Stati Uniti, si tengono corsi su come
diventare "canali". "Forse l'aspetto più interessante di
questo fenomeno", scrive la dottoressa Ridall in Veicoli di luce,
"risiede nella sua democraticità. Per quanto siano emerse alcune
'celebrità, la maggior parte dei veicoli afferma in tutta sincerità che
chiunque può avere accesso diretto agli insegnamenti spirituali. Mentre in
alcune culture la comunicazione interiore è stata considerata dominio
assoluto di un'élite di persone o qualcosa fuori dell'ordinario, al giorno
d'oggi viene considerata una capacità che ciascuno di noi possiede".

I "CANALI"

In effetti, è proprio questa una delle principali novità del channeling, e
anche, forse, il motivo principale della sua diffusione: ognuno può diventare
un "canale", basta che ci creda, si rilassi e provi a fare certi
esercizi . Come si sostiene nella maggior parte degli insegnamenti New Age,
tutti possiamo avere accesso a forme di conoscenza superiore, purché
riusciamo ad abbandonare le nostre resistenze e ad aprirci alla Verità.

E infatti, gli attuali veicoli non sono più circondati da quell'aura di
mistero e di fascino che rendeva speciali i medium del passato. Sono persone
comuni e ci tengono ad essere considerate tali, affermano di non riuscire a
spiegarsi ciò che gli accade e di non tenerci neppure troppo a farlo. Come il
trentacinquenne Thom Elkjer, uno scrittore e pubblicitario di Oakland che da
qualche anno canalizza Mithra, una misteriosa entità assai restia a parlare
di sé, se non per dire di essere coinvolta nella dimensione fisica pur non
facendone parte. Da quando pratica il channeling, Elkjer non si sottopone più
a sedute di psicoterapia e la maggiore conoscenza di sé che ha acquisito
grazie ai consigli personali di Mithra gli ha permesso di sentirsi più forte.
Contatta la sua entità non più di due o tre volte la settimana e, quando lo
fa, va in uno stato di leggera trance ma rimane perfettamente cosciente.
"Quando comunico in una seduta cui assistono altre persone",
racconta, "lui parla attraverso di me ad alta voce, il che non avviene
mai quando lo contatto privatamente. E' come ascoltare qualcuno che stia
parlando, anche se non ci sono le onde sonore".

Il celebre veicolo Jack Pursel, che da più di vent'anni canalizza
l'"essere di luce" Lazarìs, cade invece in uno stato di trance così
profonda che poi, quando ne esce, non ricorda nulla di quanto è accaduto né
di cosa ha detto l'entità. "Per me è come essere profondamente
addormentato", confessa Pursel. "Può trascorrere un'ora o due, ma
io al risveglio ho l'impressione di aver chiuso gli occhi e di averli subito
riaperti". "Intervistata" da Maria Rosaria Omaggio nella sua
trasmissione Incredibile, andata in onda nel 1988, l'entità Lazarìs spiegò
così lo stato del canale durante la trance: "Mentre noi siamo qui ad
occupare il suo corpo, Jack Pursel si trova in uno stato di riposo sul piano
causale, quello che viene dopo il piano fisico e il piano astrale, dove tutte
le cause e gli effetti si collegano".

In uno stadio intermedio tra questi due estremi si colloca Darryl Anka, un
illustratore americano che da quasi vent'anni canalizza Bashar, un'entità che
dice di provenire dal pianeta Essassani, a circa 500 anni luce di distanza
dalla Terra in direzione della costellazione di Orione. "Resto
cosciente", afferma Anka, "ma non come lo sono di solito. E' un po'
come sognare. Quello che ricevo quando mi trovo in uno stato di trance è così
travolgente in termini di immagini, di emozioni e di energia da non potersi
immaginare. E' come se fossi ad un concerto, mi sentissi trasportato dalla
melodia ed immaginassi una storia mentre questo avviene".

Per la quarantenne californiana Sanaya Roman, che è in contatto da quasi
quindici anni con la sua guida Orin, canalizzare è "come ritornare a
casa, è l'esperienza più rasserenante, amorevole e compassionevole che ci
possa essere. Mi sento come adombrata da una presenza più grande, un po' come
alcune persone dicono di sentirsi quando pregano".

LE GUIDE

Non tutte le guide canalizzate attraverso il channeling sono di pari livello.
Gli esperti avvertono che ne esistono di più o meno evolute. Queste ultime
danno messaggi più specifici, tendono a dire a chi si rivolge a loro cosa
fare e quando, quasi a voler imporre i loro insegnamenti, che spesso, tra
l'altro, si rivelano inesatti. Le guide superiori, invece, non si riferiscono
in dettaglio a persone o eventi specifici, anche perché risiedono in
dimensioni in cui non esistono né il tempo né lo spazio. Parlano di verità
universali senza imporle a chi le ascolta, perché ognuno, per evolversi
davvero, ha la responsabilità di scegliere la direzione da prendere nella
propria vita.

Sarebbe questo, dunque, il motivo per cui, di solito, dal channeling non
giungono profezie dettagliate come quelle cui ci hanno abituato i veggenti del
passato. Tuttavia, in genere tutte le entità canalizzate concordano sul fatto
che la Terra si trova attualmente ad un punto critico del suo sviluppo. Da qui
al 2010, sostengono le guide, saremo testimoni di un grande cambiamento nei
valori, nello stile di vita e nell'orientamento spirituale dell'umanità. Per
raggiungere questa maturazione spirituale, la Terra dovrà attraversare un
processo di purificazione, che porterà ad una radicale trasformazione sia
degli individui sia dei valori e delle strutture sociali.

Tutto questo risulterà, tra l'altro, in un aumento della creatività e in
un'espansione della coscienza fino a livelli che attualmente appaiono quasi
inimmaginabili. Perciò le "guide superiori" ci invitano ad ampliare
continuamente i nostri orizzonti, a non limitare il campo delle possibilità
umane, che è molto più ampio di quello che pensiamo. Loro del resto, come
garantisce la Ridall, "si sono messe a nostra disposizione per aiutarci
in questa trasformazione e per permetterci di entrare in una nuova epoca di
armonia e di pace mondiale".

A proposito delle nostre possibilità, le guide affermano che il genere umano
fa parte di un'anima multidimensionale, o Sé divino, per cui ognuno di noi,
come sostiene la filosofia New Age, è il creatore della propria realtà,
ossia è in grado di plasmarla a tutti i livelli. Non siamo quindi vittime di
forze ostili: anche le situazioni difficili o dolorose sono una nostra
creazione, che ha lo scopo di insegnarci qualcosa di importante per noi che
evidentemente non riusciamo ad apprendere in un altro modo.

Spesso le guide più evolute sono piuttosto vaghe circa la loro origine, perché
affermano di ritenere che questo tipo di notizie possa solo distrarci dalla
suddetta trasformazione spirituale, che deve essere il nostro primo impegno.
In genere, si definiscono "esseri di luce" provenienti da dimensioni
molto più elevate della nostra, che ci aiutano perché amano far del bene e
perché il rapporto con noi permette anche a loro un ampliamento di coscienza.

Molti sono "maestri ascesi" come il celebre Ramtha, canalizzato
dall'americana J.Z. Knight, il quale racconta in Abbracciare la vita: "Io
sono Ramtha, un'entità sovrana vissuta molto tempo fa su questo piano
chiamato Terra. In quella vita non sono morto; sono asceso, poiché ho
imparato ad utilizzare la forza dei miei pensieri e a portare con me il corpo
in una dimensione invisibile della vita. Così ho potuto penetrare in
un'esistenza di illimitata libertà, di illimitata gioia, di illimitata vita.
Altri, vissuti sulla Terra dopo di me, come me sono ascesi". Tra questi
altri c'è naturalmente Gesù Cristo, un figura presente anche nel channeling
come entità canalizzata da diversi veicoli, tra cui la celebre Virginia
Essene.

Molte entità provengono, invece, da altre civiltà extraterrestri - come il
già citato Bashar del pianeta Essassani, oppure i "Pleiadiani",
ossia esseri provenienti dalla costellazione delle Pleiadi, canalizzati da
Barbara J. Marciniak - e anche loro, in genere, vengono per aiutarci nel
nostro processo di evoluzione, che risulta essenziale per l'equilibrio di
tutto l'universo.

In questo modo, il channeling si ricollega all'ufologia, un altra disciplina
sempre molto seguita. Secondo Lazarìs, gli extraterrestri che vengono in
visita nel nostro pianeta non sono necessariamente esseri superiori a noi.
"Nella vostra indagine sugli UFO", ha detto Lazarìs per bocca di
Jack Pursel, "non dovete cadere nell'errore di presumere che vengano qui
perché siete arretrati o lenti e non evoluti. Al contrario, voi esseri umani
siete delle coscienze spirituali molto belle. Non esiste un altro pianeta del
mondo fisico tanto spirituale quanto il vostro. Forse gli extraterrestri
vogliono osservarvi, perché siete quasi arrivati alla cima. Voi siete molto
più avanti di quanto immaginate".

 FANTASIA
O REALTA?

Al di là della validità e della positività di certi messaggi, dall'esterno
le modalità del channeling possono comunque destare delle perplessità. Tutte
queste guide dai nomi bizzarri, che si esprimono in modo spesso stravagante,
possono sembrare parti della fantasia di persone che magari, se sono in buona
fede, forse, come si dice, non hanno tutte le rotelle a posto. La stessa
Kathryn Ridall, che è una psicologa, riconosce l'esistenza di una relazione
tra malattia mentale e fenomeni medianici: in entrambi i casi, si verifica un
indebolimento dell'io cosciente e l'ingresso in stati di coscienza alterati.

E' risaputo, in effetti, che individui classificati come malati mentali hanno
spesso delle capacità medianiche molto sviluppate, che però poi non riescono
a gestire come invece, secondo la dottoressa Ridall, sa fare un medium dalla
personalità stabile, in grado di controllare in qualche modo i suoi stati
alterati di coscienza. Canalizzare significa, dunque, aprirsi ad altre
dimensioni della realtà, trascendendo la propria personalità cosciente,
vista come una gabbia che limita le nostre percezioni e quindi le nostre
possibilità evolutive.

E' d'accordo con la Ridall un altro studioso americano, il professor Jonathan
Klimo della Rutgers University, che ha compiuto degli studi scientifici sul
channeling. Se è vero, sostiene il professor Klimo, che la nostra mente ha il
potere di creare la realtà, allora la realtà in cui viviamo è sempre
consensuale, cioè creata da cio che tutti quanti decidiamo di considerare
reale. Mentre per secoli, dall'Illuminismo in poi, ha prevalso una prospettiva
materialistica, che considerava reale solo ciò che si poteva vedere e
toccare, la diffusione di fenomeni come il channeling è segno che la nostra
"realtà consensuale" sta subendo un processo di trasformazione.

"La realtà fisica, che per tanto tempo è stata considerata la
fondamentale", scrive Klimo, "viene lentamente sostituita da quella
non fisica, cioè mentale e spirituale. La maggior parte del materiale
veicolato ci mostra che il piano sul quale viviamo è adiacente a quello di
questi esseri (le guide) che comunicano con noi, e che ambedue si trovano in
un vasto cosmo multidimensionale, che può essere considerato un singolo,
immenso essere spirituale. Questi nostri vicini appartenenti ad altre
dimensioni, che come noi esistono all'interno dell'Essere Unico, ci dicono:
'Esistiamo. Siamo reali. Non siete soli. Veniamo da voi per mostrarvi che al
di là della realtà fisica esiste molto di più. Siete spiriti immortali.
Siete molto di più del vostro corpo fisico'. Questo coincide anche con la
maggior parte delle profezie e tende a confermare la tesi che presto ci sarà
un cambiamento ancor più radicale nella nostra realtà consensuale,
probabilmente durante la nostra stessa esistenza".

La prospettiva offerta dal professor Klimo è davvero allettante, ma non fuga
completamente il dubbio che i messaggi canalizzati possano essere soltanto il
frutto della nostra fantasia dei canali. Ma anche questa eventualità può
essere interpretata positivamente. "Per come io vedo le cose",
dichiara Kathryn Ridall, "se è vero che tutte le informazioni veicolate
sono frutto della fantasia, allora l'uomo possiede una saggezza che va ben al
di là della sua mente cosciente".

In questo senso, le "guide" possono essere considerate altre
dimensioni di noi stessi, quelle dimensioni più profonde del nostro essere da
cui spesso è la paura a tenerci lontani. Non sarà questa stessa paura,
quando entriamo in contatto con tali dimensioni interiori, a spingerci a dar
loro dei nomi strani, diversi dal nostro?


Copyright © 2001 Giampiero Cara

 

 

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