LUCE E OSCURITA'

 

 

LUCE
E OSCURITA'

di
Gragg Braden

 

Dalla
prospettiva degli antichi, ci viene chiesto di ammettere la possibilità
che le forze in gioco nel nostro mondo fatto di polarità, abbiano scelto di
venire su questo mondo per ancorarvi delle realtà polarizzate. Cioè
che la luce e l’oscurità sono entrambe al nostro servizio per aiutarci a
conoscere noi stessi completamente, che è il solo modo per ancorare la luce e
l’oscurità sulla Terra, sia attraverso una forza, un campo o una coscienza
che reca davanti a noi quegli specchi.

In
testi precedenti il XII secolo lo scenario ci appare in tutta la sua chiarezza e
ci viene illustrato attraverso metafore, come ad esempio quella dell’Arcangelo
Michele che ancora la luce o dell’Arcangelo Lucifero, che ancora
l’oscurità.

Quei
testi metaforici ci propongono degli esseri benigni ed amorosi che hanno scelto
di discendere sul nostro mondo per servirci, reggendo innanzi a noi i benevoli
specchi dell’esperienza che si spinge fino alla massima luce e oscurità,
affinchè possiamo trovare noi stessi entro i loro raggi d’azione, così
che possiamo conoscere noi stessi in presenza della luce e dell’oscurità.

In
passato avevo affrontato un concetto su cui mi ero posto molte domande e che non
riuscivo a spiegarmi: il ruolo del bene e del male nella nostra vita. Il
significato della luce e dell’oscurità. Cosa ci possono
offrire e come si realizzano nell’esistenza umana.

Ero
cresciuto negli Stati medio-occidentali, in una comunità abbastanza
conservatrice, quindi ero condizionato a pensare che esistono due forze a
questo mondo: una, che chiamiamo la luce, a cui noi siamo graditi, a cui io sono
gradito e che mi da sostegno e da cui provengono tutte le cose buone che mi
capitano nella vita. C’era poi un’altra forza a cui io non piacevo e
che aveva la capacità di spazzare via tutto ciò che per me era stato
vero, se solo io avessi commesso anche un unico errore, mentre perseguivo le
cose a cui tenevo di più nella vita.

Non
mi piaceva la sensazione che ci fosse un potere che mi sovrastava quindi in
qualche modo sospettavo che i miei rapporti umani e i miei ideali di luce e
oscurità si realizzassero in tutto ciò che succedeva, se gli specchi
funzionavano.

[...]

Quando
parliamo di luce ed ombra nel nostro mondo, ci vengono alla mente delle
immagini. Se è vero che l’oscurità e la luce sono uguali e
diverse solo in apparenza, come affermano i testi antichi – e se
è vero che sono forze benigne al nostro servizio, anziché forze solo benevole
o malevole, allora il mondo in cui viviamo assume un aspetto molto
diverso.

E’
possibile percepire il giudizio altrui, la rigidità, la rabbia,
l’egoismo, l’abuso, i problemi di controllo o di avere voi stessi quelle
esperienze, solo se fate ancora posto alla paura nella vostra vita.
Il solo modo in cui la paura può esistere è se credete che l’oscurità
e la luce siano separate e che l’oscurità sia qualcosa che si differenzia dal
nostro Creatore.

Se
ammettete la possibilità che l’oscurità faccia parte del nostro Creatore,
proprio come ne fa parte la luce, come percepireste il Creatore?

Non
c’è differenza!

Se
ammettete la possibilità che esista un’unica fonte di tutto ciò che è
conoscibile nel nostro mondo e che possiede svariate forme di espressione,
allora è impossibile provare paura.

Il
vostro organismo rispecchia sia le vostre credenze, sia il vostro rapporto
con la luce e con l’oscurità. Il vostro corpo le rispecchia.
La malattia è possibile solo se credete nella separazione fra tali forze. La
morte stessa è possibile solo se credete in quella separazione.

Se
ammettete la possibilità che quelle due forze si uniscano per mettersi al
vostro servizio, il vostro corpo comincia a riflettere questo pensiero
biologicamente. Lo riflette attraverso il sistema immunitario, attraverso
il modo in cui le cellule si riproducono e per mezzo dei vostri rapporti
umani, perché non è più possibile avere paura e odiare se nel nostro mondo
non esiste altro che l’amore.

Io
credo che sia successo questo: La nostra vita ha luogo all’interno di un
paradigma in cui si è sviluppata una forte accelerazione tecnologica. Ora
siamo in grado di assistere dal vivo al momento del concepimento all’interno
dell’utero umano. Non in fotografia. Lo vediamo mentre accade.
Da un lato siamo riusciti a vedere il DNA mentre passava dallo spermatozoo
all’ovulo, abbiamo sbirciato nel mondo quantico dell’atomo e abbiamo inviato
estensioni delle nostre percezioni, nelle profondità degli spazi
interstellari, al di là dei confini del nostro sistema solare.

Dall’altro
lato non siamo ancora riusciti a riconciliare che cosa succede nel nostro
mondo tra le forze della luce e dell’oscurità, del bene e del male,
degli angeli e dei demoni.

Io
credo che questo sentiero ci sia stato molto utile e lo benedico e credo
che noi l’abbiamo superato molto rapidamente poiché ci ha permesso di
ridefinire il significato degli eventi della nostra vita.

Quando
guardate il telegiornale della sera e vedete qualcosa che vi ferisce che cosa
fate?

Come
riconciliate il tutto?

Vi
dite: Se esiste solo amore sulla Terra come posso dare un senso a ciò che vedo,
al massacro di 10 mila rwandesi che giacciono morti sulle strade.
Che cosa significa?

Oppure
la frase tipica che sentirete è: “Come ha potuto Dio permettere che ciò
accadesse?”

Ebbene,
se ammettiamo la possibilità che vi sia un'unica fonte di tutto ciò che esiste
a questo mondo. Allora apriamo una porta e tracciamo una
strada che conduce verso un traguardo molto più vasto, che gli antichi
chiamavano “Scienza della compassione” .

Fino
a quando non riusciremo a riconciliare le forze della luce e dell’oscurità,
la compassione non avrà molto senso per noi.

Forse
il nostro più alto potenziale di guarigione può realizzarsi semplicemente
riconciliando tra loro due forze fondamentali che ciascuno di noi deve far
quadrare durante la propria vita: la forza della luce e la forza
dell’oscurità

Recentemente
la ricerca ha dimostrato che il modo in cui sentiamo, cioè la maniera in
cui le nostre emozioni scaturiscono dalle sfide della vita, determina largamente
– a livello biologico – il modo in cui esprimiamo le nostre esistenze. Da
questo punto di vista, se ciò è vero, forse la nostra capacità di
conciliare fra loro le forze della luce e dell’oscurità, potrebbe
rappresentare la singola e più sofisticata forma di tecnologia che sia mai
stata donata alla vita terrestre.

A
un certo punto della nostra esistenza a tutti noi viene richiesto di
risolvere un importante quesito,.

Siamo
convinti che nel nostro mondo esistano due forze fondamentalmente opposte: la
forza della luce e la forza dell’oscurità, una forza benevola e una
forza malevole che, in qualche modo, confluiscono nelle sfide della vita
quotidiana?

Oppure
siamo disposti ad accettare un’antica memoria, riportata recentemente da molti
testi, secondo cui esiste una singola forze relativa a tutto ciò che ci
è dato conoscere? Una singola fonte di tutta l’esperienza, a prescindere dal
livello di sofferenza o di gioia che essa genera e cioè che tutto
provenga dalla stessa fonte: paura, dolore, odio, ed anche gioia, amore,
compassione. Ci viene chiesto di accettare che tutti questi sentimenti
provengono da una singola forza responsabile del nostro benessere su
questa Terra.

Come
possiamo odiare o provare paura, o giudicarci a vicenda se riconosciamo
che tutti facciamo parte gli uni degli altri? Che facciamo tutti parte
di questo mondo, di un singolo Creatore e che tutti insieme stiamo inseguendo la
memoria dello stesso ricordo?

Durante alcuni momenti chiave della storia umana ci è stata offerta una chiave
di conoscenza che ci permetteva di ricordare le nostre più alte possibilità.
Io credo che questo sia uno di quei momenti. Credo anche che la nostra
disponibilità a riconciliare tra loro le forze della luce e dell’oscurità
nelle nostre vite, rappresenti proprio quel ricordo.

*
* *

 

tratto
dalla trascrizione della videoconferenza "Camminare
tra i mondi"

 

www.stazioneceleste.it/articoli/braden.htm - 23k -

 




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