La vita oltre la vita...

colonna di donna stile gotico

 gemelli

Vita Oltre La Vita

Di
Adriana Velardi, “Near-Death Experiences:
prospettive di
interpretazione”, Associazione Klären, Bologna, 1999).

Il fenomeno denominato Near-Death Experiences
(NDE)
oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM),
solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico
che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco
spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono
sopravvissuti.

Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state
dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco
totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG).
Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore,
vedi caso Rodonaia in “La pagina degli amputati), una volta tornati alla
vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei
ricordi straordinari: mentre erano “clinicamente morti”, avevano
continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava
accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in
cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta
“risvegliati”, hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e
detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre
tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano,
dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive
abitazioni o al lavoro.

Negli ultimi trentacinque anni, a
livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico
è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se
ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però
maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza
premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE.

Moody fu il primo a raccogliere dati sulle
NDE, rendendoli pubblici
durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita
Oltre La Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che
si sono occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita”
Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di
impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute
in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si
è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha
insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East
Carolina University.

Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia
State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia
in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State
College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore
William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti
inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di
Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi
e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della
Cattedra “Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

Da allora molti studiosi si sono
cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente
pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in
realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare
volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per
invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i
parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali,
sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in
laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO
NDE

Di seguito vengono descritti i
vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei
soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in
considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito
medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e
parapsicologico.

Per alcuni studiosi la presenza di
uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE,
mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da
Bruce Greyson.

Sensazione della morte

Molte persone non realizzano
immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la
morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro
corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato
paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come
proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale
cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre
si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello
che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura
medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone
presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli.
Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando
lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico
o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente
provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura
si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

Senso di pace e assenza di
dolore

Finché la persona resta nel suo
corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene
un grande senso di pace e di assenza del dolore.

Il tunnel

Questa esperienza solitamente
subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo
(fisico). La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un
portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo
spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di
entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno
affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il
passaggio in un altro regno.

Alcuni soggetti hanno dichiarato che,
nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di
vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una
particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel
quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo
“Visioni dell’aldilà: Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo”,
descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

Gli Esseri di Luce

Una volta superato il tunnel,
generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli “esseri” che
brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto
d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è
descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra,
non è accecante ma è calda, stimolante, viva.

Oltre alla intensa luce, molte
persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente
deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto
bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è
indescrivibile.

In questa situazione la
comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”,
è una comprensione immediata.

Il Supremo Essere di
Luce

Dopo avere incontrato diversi esseri
di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un
essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto
un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che
professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che
non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le
persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e
comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato
di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere
soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti
ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha
riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel
suo corpo terreno.

Visione panoramica della
vita

Quando ciò avviene non vi sono più
contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre
dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE,
durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella
prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi
conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In
questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a
quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno
procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto
riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle
domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a
compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi
della sua vita.

Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la
cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di
loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della
loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea
che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento
della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita,
ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze
intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo
recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli
permettono di approfondire argomenti da lui mai prima
trattati.

Rapida ascesa al
cielo

Non tutte le persone che hanno
vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano
d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di
aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli
astronauti.

Riluttanza a tornare in
vita

L’esperienza di Pre-Morte è talmente
piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse
volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’
però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se
rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici
d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle
persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe
rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per
amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

Differente percezione spazio -
temporale

Tutte le persone che hanno
sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione
il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello
segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso
dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio
nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da
medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può
farlo semplicemente pensando di esservi.

Alcuni soggetti hanno riferito
che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto
dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era
sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere
l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.

12-
Aprile 2001- Mistic.it

www.mistic.it/casidelloltre/vita_oltre_la_vita.htm - 20k -

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