“Cambiamento universale nello spazio”...Una Fiaba Indaco per adulti/bambini

Trovata su Stazione Celeste

Bottega*Indaco presenta:

“Cambiamento universale nello
spazio”
Una Fiaba Indaco per adulti/bambini
– Testo di Francesca Bogliolo

 

La Fiaba

 

I Gemelli ed il Mondo addormentato

 

Questa è una storia
che tutti i bambini e gli angeli si raccontano prima di andare a
dormire, per ricordarsi da dove vengono e a cosa servono.

 

C’era una volta, in un tempo immobile, un mondo
interamente ricoperto dai ghiacci. Tutti gli abitanti del pianeta,
congelati in un giorno senza tempo, apparivano come statue bloccate
nei movimenti che quotidianamente avevano svolto. Chi era stato colto
nel sonno dormiva, chi mangiava mangiava, chi lavorava lavorava. Solo
che non si rendevano conto di farlo per l’eternità.
L’Indifferenza, sovrana del gelo, sedeva sul suo trono sul tetto
del mondo ed osservava il suo capolavoro: un globo inerte che presto
sarebbe precipitato in un buco nero senza fondo.

 

La Madre Terra era seduta all’interno del suo
pianeta, e immaginava le stelle girare. Il futuro appena passato
l’aveva costretta a rifugiarsi nel cuore del mondo, dove silenziosa
continuava a battere la vita nascosta. Sul suo volto si rifletteva il
sogno di un mondo differente, su cui avrebbe regnato l’armonia, un
mondo in cui gli uomini si sarebbero di nuovo presi cura di se stessi
e degli altri.

 

C’era stato un tempo, ed un altrove, in cui il
mondo era apparso diverso da come appariva in quel momento. In quel
tempo, la Terra aveva desiderato molto dei figli senza riuscire ad
averne. Un giorno, ella si era arrampicata sul profilo del mondo, per
affidare al vento i propri timori e le proprie preghiere segrete.
Durante la discesa, le accadde di incontrare una vecchia cieca che
filava seduta ad un bivio, con le spalle appoggiate ad un grande
albero. “Ho sentito dire che vorresti avere dei figli” disse
l’anziana donna. “E’ vero” rispose la Terra “Vorrei che
qualcuno, dopo di me, guidasse il Mondo verso un futuro nato dai
sogni degli uomini”. “Ebbene” continuò la vecchia “Se
mangerai di queste erbe che io ti darò, tu potrai generare due
gemelli. Devi però sapere che, non appena saranno cresciuti,
essi dovranno abbandonarti per decidere delle sorti del Mondo. Tu non
potrai opporti, e dovrai lasciarli partire.” La Terra accettò
di buon grado, e strinse il patto con l’anziana donna. La cieca,
che la Madre aveva silenziosamente riconosciuto, altri non era che
l’Eternità, che tutto sapeva dell’inizio e della fine dei
tempi.

 

Ora, che l’attimo del parto che avrebbe dato
origine ad una nuova vita, e forse al cambiamento, si avvicinava, la
pancia cominciava a pesarle. Chiuse gli occhi e tornò a
pensare alle stelle, ed il dolore le sembrò quasi
sopportabile. Il fiume di lava che scorreva davanti ai suoi piedi
avrebbe accolto la nuova vita, e sarebbe stata la prima cosa che i
gemelli avrebbero visto insieme al suo volto. Non fu difficile, solo
faticoso. I due gemelli, un maschio ed una femmina, si alzarono in
piedi. La Madre terra vide la pelle color del cielo e seppe che tutto
era iniziato.

 

Passò un mese ed un giorno. I gemelli
impararono dalla Madre tutto quello che c’era da sapere sull’amore,
e sulla loro presenza sul Pianeta. Con il passare dei giorni, i
bambini conobbero dalla madre tutte le bugie, gli inganni, e le
antiche false credenze che la Gelida Indifferenza aveva chiamato al
suo cospetto per ridurre il mondo in quello stato. Mano a mano che la
Madre raccontava del futuro appena passato, la pelle dei bambini
mutava, cambiando colore. Un giorno, i gemelli si spogliarono della
vecchia pelle, che rimase informe e senza colore sul terreno. Fu quel
giorno che la Madre chiamò accanto a se i figli e disse loro:
“ Voi siete stati generati per la salvezza del mondo, e costituite
l’ultima speranza per il Pianeta. Il tempo che mi è stato
concesso dall’Eternità per darvi alla luce e crescervi è
finito, ed è giunta l’ora che il rientri nel centro del
mondo. Voi soltanto potete far tornare in vita questo immenso paese
congelato ed addormentato da se stesso, ed io non posso né
indicarvi la strada da seguire, né accompagnarvi lungo il
cammino che conduce verso l’esterno. Il mio dovere è
tornare alla sorgente del fiume di lava, nel luogo in cui tutto ha
origine, per nascondere e tenere al sicuro il cuore della terra.”
Ciò detto, la Madre diede loro le spalle, e si addentrò
nelle profondità del pianeta.
In un tempo che corrisponde ad un battito di
ciglia, i gemelli decisero di partire. Si sedettero, e iniziarono a
cercare una soluzione per raggiungere la superficie del mondo. Mentre
discutevano sul da farsi, il fiume di lava, rimasto muto fino a
quell’istante, li chiamò per nome. Li pronunciò con
chiarezza, uno alla volta. I bambini si avvicinarono spaventati e
sorpresi al ribollire delle acque. Essi conoscevano dai racconti
della Madre la potenza del fuoco, e si inchinarono timorosi sulle sue
rive, chiedendosi come fosse possibile che si rivolgesse proprio a
loro. Il fiume di lava disse: “Non abbiate paura, avvicinatevi.
Lasciate che vi racconti. All’origine dei tempi la Salamandra,
custode del fuoco eterno, fece un incantesimo per difendere il cuore
della Terra. Essa predispose che nessun essere freddo potesse
raggiungere il centro del mondo per minacciarlo, e perché ciò
avvenisse lo isolò con uno strato interno di lava che non
consentisse l’ingresso a nessuno se non alla Madre Terra nel caso
in cui avesse dovuto nascondersi. Decise poi che soltanto chi fosse
nato sulle mie rive e avesse visto il magma al momento della nascita
avrebbe ricevuto in dono la capacità di sopravvivere al calore
e quella di poter generare calore ovunque volesse. Vi conosco e vi
aspetto da sempre.” Poi si aprì per consentire ai gemelli di
alimentare delle torce che avrebbero rischiarato la via durante il
viaggio, e disse loro che, per giungere ai confini del mondo
sotterraneo, avrebbero potuto seguire il suo corso. Essi
ringraziarono dunque il fiume, e si misero in cammino.

 

Passò un mese ed un giorno, ed i fratelli,
stanchi ed affamati, raggiunsero l’ingresso che conduceva alla
superficie del mondo. Salutarono il fiume, che proseguì lungo
un percorso nascosto per proteggere lo strato interno del pianeta, ed
uscirono all’aperto. Il gelo che li accolse li assalì di
sorpresa. Un vento glaciale, che secondo il volere della suprema
Indifferenza sorvegliava la scorza del pianeta, li travolse. I due
bambini, intimoriti, tornarono indietro, e si addormentarono senza
forze all’imboccatura dell’uscita.

 

Nel sonno profondo fecero un sogno. Apparve loro
un’isola volante, che vagava sospesa nel tempo e nello spazio.
Sull’isola, poggiati, appesi, distesi, disposti secondo un criterio
sconosciuto, stavano oggetti di cui i gemelli non comprendevano la
funzione. Con gli occhi sgranati, rapiti dalla bellezza del volo, i
due bambini abbracciati seguirono con lo sguardo il librarsi
dell’isola, dalla quale fuoriusciva una voce che ripeteva loro
“Visitate il cielo. Qui sono racchiusi tutti i sogni e le speranze
degli uomini del pianeta congelato. I raccoglitori di sogni li hanno
salvati impedendo loro di perdersi, e li hanno condotti qui prima che
il mondo sprofondasse nel sonno. Qui i sogni attendono che gli
abitanti si sveglino, per tornare ad infondere la speranza nel
mondo.” Nel sogno, che non era solo un sogno, i gemelli riconobbero
la voce della Madre Terra e per un istante sembrò loro di
vederla indicare un pianeta diverso, così come doveva essere
prima dell’arrivo dell’indifferenza. Poi, ponendo una mano sul
viso di ciascuno dei due figli, sembrò che Lei dicesse: “Non
cedete al sonno, o verrete congelati a vostra volta. Non temete di
non riuscire, potete essere gli unici a riportare i colori nel
mondo.” Infine, nel sogno, la Madre batté la mani, e
d’improvviso un arcobaleno circolare seguì il profilo della
Terra, e tutti gli esseri umani gioirono nel vederlo. La visione
svanì, ed gemelli si svegliarono di soprassalto. “Abbiamo
rischiato di dormire per sempre” disse uno dei due. “E’ora di
andare”, disse l’altra. E, dandosi la mano, uscirono nuovamente
allo scoperto.

 

Invocando la potenza del fuoco, iniziarono a
sciogliere con le mani i ghiacci eterni. Mano a mano che il mondo
riprendeva colore e forma, il cambiamento veniva notato dalle sfere
celesti. Soltanto l’Indifferenza, certa del fallimento dei gemelli,
sedeva impassibile sul suo trono. Gli abitanti dei pianeti vicini,
videro l’acqua colare dal profilo del mondo, e capirono che
qualcosa di incredibile stava succedendo. I regni confinanti
inviarono dunque sulla Terra dei Messaggeri che giunsero camminando,
volando, rotolando, barcollando sui trampoli. Essi recarono in dono
da parte dei loro Sovrani colori accesi, pezzi di luce, bolle di
sapone e quanto di più prezioso fosse nascosto nell’Universo.
I doni, accompagnati da lettere scritte in grafie incomprensibili che
solo i bambini riescono a decifrare, preannunciavano l’arrivo di
Angeli che sarebbero accorsi sul Pianeta per sostenere i gemelli
nella loro opera. Quando gli Angeli giunsero sul Pianeta, si
assistette ad un miracolo. Scivolando silenziosi, essi si diedero a
sciogliere i ghiacci. In tutti i punti in cui passava un angelo si
sprigionava una musica armoniosa, ed il ghiaccio si disfaceva in
arabeschi sottili. Il risveglio della natura precedette quello degli
uomini. Al passaggio degli Esseri eleganti e delicati, i bambini
videro spuntare dal ghiaccio fiori e piante, che la neve
sciogliendosi avvolse in un caleidoscopio colorato.

 

Mentre gli Angeli ed i bambini scongelavano i
ghiacci, un grande fermento si impossessò del Pianeta Terra.
Chi si era addormentato dormendo si svegliava, chi era stato sorpreso
dal ghiaccio durante un movimento lo continuava, e tutti, proprio
tutti gli uomini, si sorpresero. Essi ritrovarono il contatto con la
propria natura, meravigliandosi di poter provare sentimenti, di
notare per la prima volta gli occhi e le fattezze di chi li
circondava, di svolgere le attività più banali, di
scorgere i colori del mondo.

 

L’Indifferenza intanto, sicura di se e del suo
successo, non pensava che il risveglio potesse essere portato a
compimento. Così, crogiolandosi nella sua presunzione, si
addormentò, e non si accorse che, mano a mano che il mondo si
scongelava, lei stessa si scioglieva, squagliandosi come neve al
sole. Quando aprì gli occhi, era troppo tardi. Le rotolarono
via increduli, fissando un enorme arcobaleno che riempiva il cielo.

 

I bambini e gli Angeli, felici, abbracciarono gli
abitanti della Terra, e donarono loro un cibo speciale, che avrebbe
permesso a lungo di mantenere il calore all’interno delle anime.
Ebbe così inizio un banchetto a cui tutti parteciparono,
condividendo ciò che avevano riscoperto dal momento del
risveglio. Fu a quel punto che si sentì un gran fragore. Da
una spaccatura della superficie tutti videro la Madre Terra emergere
dal centro del pianeta, abbracciare i suoi figli, danzare con gli
Angeli e sorridere finalmente e di nuovo, alle stelle.

NAMASTE' 

 

 

 

 

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