.Lo Specchio del Cuore Unyo Mystica I - Discorsi sul Mistico Sufi Hakim Sanai...OSHO.......31....12...16

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ALCUNI ESTRATTI

Dal primo capitolo: Come misurare l'amore?

Nessuno è mai arrivato a Dio attraverso la ragione: quella non è la soglia che si apre su di lui, è il muro che ne impedisce l'incontro. La ragione è perfettamente in grado di conoscere ciò che è superficiale, ma non è in grado di tuffarsi negli abissi; è solo in grado di nuotare in superficie. La ragione è perfettamente in grado di affrontare il viaggio verso l'esterno, ma è completamente impotente rispetto al viaggio interiore. Come misurare l'amore? Come misurare la consapevolezza? In quel caso è presente ciò che non è misurabile; se insisti nel voler usare solo la ragione per conoscerlo, rimarrai ignorante rispetto a ciò che non è misurabile. In questo caso, rimarrai ignorante rispetto alla realtà del divino.

Dal secondo capitolo: Il centro e la circonferenza

Nessuno può esistere senza un centro. La vita è impossibile senza un centro; forse non ne sei consapevole, ma questa è un'altra storia. Non deve essere creato, ma soltanto riscoperto. E ricorda: non sto dicendo 'scoperto', sto dicendo 'riscoperto'. Il figlio, nel grembo della madre, rimane perfettamente consapevole del centro. Il bambino nel grembo della madre è al centro, vibra nel centro, palpita al centro. Nel grembo della madre, il bimbo è il centro, non ha ancora una circonferenza: è soltanto essenza, non ha ancora una personalità. L'essenza è il centro, ciò che è la tua natura, ciò che è dato dall'esistenza. La personalità è la circonferenza, ciò che viene coltivato dalla società: non è data dall'esistenza. Deriva dall'educazione, non dalla natura.

Dal terzo capitolo: Ama te stesso

Pensi di conoscere la donna che ami? Pensi di conoscere tuo marito? Pensi di conoscere tuo figlio, solo perché l'hai portato in grembo per nove mesi, pensi di conoscerlo? Credi soltanto di conoscerlo; ogni bambino è un mistero, non sai nulla di lui: il bambino è misterioso quanto l'intera esistenza. Non conosci la donna che ami. Come potresti, visto che non hai ancora conosciuto te stesso. La donna potrebbe esserti molto vicina, ma non potrà mai esserti tanto vicina quanto tu lo sei a te stesso. Ecco perché dico che, se non ami te stesso, non sarai in grado di amare nessun altro al mondo.

Dal quarto capitolo: Il bisogno di un Maestro

Ne hai bisogno perché non sei ancora capace di permettere alla vita di essere il tuo Maestro. Perché non sai come ascoltare, come imparare. Perché sei incapace di apprendere, ecco perché hai bisogno di un Maestro. Il bisogno nasce dalla tua incapacità di sentire, dalla tua ottusità. Se sei intelligente è sufficiente la vita. Il Maestro è solo un inizio: ti insegnerà come ascoltare, ti insegnerà come essere aperto. Ti darà amore, così che ti possa riscaldare; sei diventato troppo freddo. Quando ti sarai riscaldato un po', non ti occorrerà più: la vita intera sarà il Maestro

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Dal quinto capitolo: Il fiume e le sponde

La vita esiste attraverso la dualità. L'intero processo della vita dipende da polarità opposte. La vita è come un fiume: perché possa esistere occorrono due sponde. Il fiume non può esistere senza due sponde che lo sostengono, così come un uccello non può volare senza due ali e tu non puoi camminare senza due gambe. La vita ha bisogno della dualità. La troverai ovunque, finché non arriva l'Assoluto. L'Assoluto, il Supremo - lo puoi anche chiamare Dio - supera la dualità, la trascende, ma a quel punto la vita scompare, e tu diventi invisibile. In quel caso non avrai forma né nome: sarai andato al di là. Questo è il nirvana

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Dal sesto capitolo: La serietà è una fuga da se stessi

Tutti prendono la vita seriamente perché tutti sono assolutamente vuoti. Facendo la persona seria nascondi il tuo vuoto, facendo il serio puoi fingere. Con la serietà stai soltanto fuggendo dalla solitudine presente dentro di te, dal nulla che hai dentro di te. Non riesci a ridere, non ti senti a tuo agio, perché ogni volta che ti senti a tuo agio diventi consapevole del vuoto che c'è in te. Devi essere serio. Con la serietà resti aggrappato alla superficie; se ti rilassi, inizierai a tuffarti profondamente nel tuo essere… e lì incontrerai la paura. Le persone sono serie per un motivo ben preciso. Il motivo è questo: non vogliono guardarsi in faccia. E la serietà conferisce loro anche una certa dignità, soddisfa l'ego. Se fai la persona seria, tutti penseranno che devi essere importante. La serietà porta con sé un tono di importanza. Le persone importanti sono molto serie: non vedrai mai i santi ridere.

Dal settimo capitolo: Celebrare l'esistenza

Un Sufi non evade, non fugge dalla realtà, non fa parte del suo modo di agire. È assolutamente contrario a qualsiasi fuga. Crede nella celebrazione del mondo, nel celebrare l'esistenza, nel celebrare la vita. È il fondamento stesso del Sufismo sostenere che il creatore può essere raggiunto soltanto attraverso la creazione. Non devi rinunciare alla sua creazione per raggiungerlo; anzi, se rinunci alla sua creazione, non potrai mai raggiungerlo. Rinunciando alla sua creazione, indirettamente rinunci al creatore stesso. Il Sufi non fugge dal mondo, ma arriva un momento in cui il mondo scompare e si dissolve. Il Sufi vive nel mondo e scopre che non c'è alcun mondo, esiste soltanto Dio.

 

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