Attivazione e gestione degli archetipi...+ TEST DEGLI ARCHETIPI.

Attivazione e gestione degli archetipi

Ognuno di noi ha quindi al suo interno più archetipi, più dèi, più sub-personalità, più “personaggi”, che vanno a costituire il puzzle della nostra anima, e che deve imparare a gestire nel modo più armonico. Ma prima di tutto dobbiamo conoscere gli archetipi attraverso un lavoro di osservazione e analisi, cercando di individuare quello o quelli dominanti, quelli più sviluppati e quelli che necessitano di essere coltivati maggiormente, quelli la cui influenza è più forte e quelle parti da noi rifiutate, non accettate e negate.

A tal scopo può essere utile effettuare il TEST DEGLI ARCHETIPI.

Gli archetipi sono forze istintive che, se non sono consapevolizzate, agiscono in modo inconscio, mentre la consapevolezza nel contempo li attiva e li gestisce: ciascuno di noi nasce infatti con alcuni archetipi già attivi, mentre altri sono ancora dormienti. Per attivare gli archetipi è necessario diventare prima di tutto consapevoli della loro esistenza, dobbiamo cioè concepirci e sentirci come se ci fossero più personalità al nostro interno. Se invece continuiamo a pensare che siamo fatti in un solo modo, monolitico, vuol dire che siamo identificati solo con una parte e non vediamo le altre parti, che altro non sono se non le potenzialità nascoste che aspettano di essere viste, scoperte, risvegliate.

Per attivare gli archetipi che hanno più difficoltà ad esprimersi in noi, possiamo decidere consapevolmente di comportarci come indicato dalle loro caratteristiche, sforzandoci inizialmente di assumere gli atteggiamenti che vogliamo coltivare e sviluppare. Oppure possiamo vederli in azione attraverso esercizi di visualizzazione, cercando di immedesimarci in loro e percepirne le qualità; infine li possiamo invocare come veri e propri dèi, pregarli, conversare con loro, offrire tributi, servirsi di un simulacro (un’immagine, una pietra o un cristallo).

È l’Io, che è il centro della personalità, l’osservatore, il direttore d’orchestra, che deve fare questo lavoro: di osservazione e analisi prima, di comando, controllo, gestione delle varie parti poi. In questo modo prima si conosce se stessi e poi si diventa padroni di se stessi, acquisendo la capacità di scegliere quale archetipo lasciar esprimere, in quale modo, in quale circostanza, quanto spazio concedergli in base alle situazioni esterne. Ciò che è importante comprendere è che non sono gli archetipi che devono dominare l’uomo ma l’uomo che deve “dominare” gli dèi dentro di lui, nel senso di saperli gestire in modo armonioso, di dar voce ad ognuno senza reprimere nessuno.

Tavola RotondaÈ bello, oltre che utile, immaginare che all’interno di noi ci sia un’assemblea, dove i vari aspetti della nostra personalità siedano attorno ad un tavolo, e l’Io siede a capo tavola e presieda l’assemblea, decidendo quando e a chi spetti il turno di espressione.

L’Io deve conoscere bene i vari membri dell’assemblea e saper ascoltare le varie voci, i vari punti di vista, i vari bisogni e motivazioni. In questo modo possiamo riscoprire parti rimosse di noi che non eravamo nemmeno consapevoli di avere, potenzialità nascoste inaspettate. L’importante è che faccia parlare uno per volta, che ascolti ogni punto di vista con calma e ordine, perché se nega la parola o censura alcuni archetipi, questi vengono rimossi e sepolti nell’inconscio, come se fossero buttati fuori dall’aula assembleare: riemergeranno in seguito attraverso sintomi fisici, che sono il modo più violento per la psiche di far sentire la sua voce all’Io.

L’armonia e la pace regneranno all’interno di noi quando i vari membri dell’assemblea riusciranno a collaborare tra loro e troveranno espressione a turno nelle circostanze della vita a loro più appropriate.

Alla fine per diventare completi, ossia completare il puzzle della nostra anima, dobbiamo “integrare” tutte le qualità di ciascun archetipo e nello stesso tempo riconoscerne e poi superare tutti i difetti.

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