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La pratica della Compassione

 

Quando ci troviamo in situazione di grande sofferenza, per noi stessi o per qualcuno che amiamo, cerchiamo sfogo e sollievo, purtroppo non sempre con successo. Un’antica pratica buddista sulla Compassione piuttosto semplice, può esserci d’aiuto e ci tengo a sottolineare che non occorre essere di fede buddista, anzi! Lo stesso Sua Santità il Dalai Lama invita tutte le persone di ogni fede a utilizzare anche questa pratica senza dover cambiare religione.

La pratica della Compassione consiste nel sedersi tranquilli e rilassati (almeno fisicamente), chiudere gli occhi e centrare la propria attenzione sul respiro; consiglio sempre di iniziare con tre respiri profondi e poi di portare l’attenzione alle narici
e “sentire” l’aria che entra e esce. Si può osservare anche il movimento del petto
e delle spalle che si sollevano e si abbassano; le spalle devono essere rilassate e le mani vanno appoggiate comodamente sulle cosce. Poi bisogna visualizzare una rete che ci collega a tutte le persone che nel mondo stanno soffrendo come noi, per lo stesso motivo. Quando pensiamo a qualcuno che sta vivendo un dolore che conosciamo bene, sorge spontanea la Compassione.

Centrando l’attenzione sul petto immaginiamo che questo sentimento amorevole produce onde luminose benefiche che partono dal centro del nostro petto; dal centro del nostro essere e si propagano nella rete, giungendo fino a tutte le persone che sono in stato di sofferenza. Formuliamo mentalmente un augurio (ognuno con parole proprie), auguriando a tutti qualcosa che vorremmo ricevere noi stessi: affetto, conforto, leggerezza, vicinanza, qualsiasi cosa che può darci sollievo la trasmettiamo agli altri. Possiamo visualizzare una luce bianca che irradia la rete e restare in ascolto in modo più profondo che possiamo.

Dopo una decina di minuti circa (il tempo varia secondo ogni persona), facciamo un leggero inchino con la testa giungendo le mani per ringraziare con gratitudine. Chi ringraziamo? Chi vogliamo: Dio, l’Universo, l’Esistenza, anche noi stessi e tutte le persone che sono nella nostra stessa situazione.

Questa pratica può essere effettuata anche più volte al giorno, ogni volta che ne sentiamo il bisogno. Risulta molto efficace se eseguita correttamente e con attenzione. Come lo stesso Dalai Lama afferma, non sappiamo se porta davvero beneficio agli altri ma di sicuro farà molto bene a noi. Naturalmente la pratica costante crea maggiori benefici ma anche sporadicamente può essere di grande conforto per chiunque
e in qualunque stato si trovi.

 

 

L'amorevole compassione verso tutti gli esseri senzienti apre le porte
alla felicità, all'intima gioia di essere presenti ora, in questa vita.
Santem W. Chung

 

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