Le mille cose che si possono fare con l’Alloro Originario dell’Asia minore 24 5 16

Le mille cose che si possono fare con l’Alloro

 
 

Originario dell’Asia minore, l’alloro (Laurus nobilis) è un arbusto o albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee, diffuso in tutta l’area mediterranea e nelle zone temperate. Alto fino a dieci metri e dal portamento eretto, presenta una folta chioma, una corteccia liscia e nerastra, foglie persistenti alterne, lanceolate, coriacee, lucide nella pagina superiore e ondulate al margine (che se strofinate sprigionano un forte aroma poiché provviste di ghiandole), fiori poco appariscenti e giallognoli riuniti in ombrellette ascellari e frutti che sono drupe a seme oleoso, lucide e di colore nerastro (quando mature).

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Dalle foglie, largamente impiegate in cucina per insaporire varie pietanze, si ottiene un olio essenziale dalle numerose proprietà terapeutiche (ottimo anche per profumare liquori e saponi), mentre dalla polpa dei frutti si ricava un olio o burro di lauro, molto utilizzato nell’industria del sapone e in cosmetica.

Questa pianta aromatica, rustica, di facile coltivazione e largamente impiegata anche a scopo ornamentale, cresce spontanea nell’Italia centro-meridionale, dove forma l’associazione tipica detta lauretum. Nota sin dall’antichità nella medicina popolare, è da sempre un simbolo di pace, vittoria, sapienza e gloria.

La più completa elaborazione del mito greco si deve al poeta latino Ovidio, che nelle sue “Metamorfosi” descrisse come Dafne, ninfa orgogliosa della propria verginità, figlia della Terra e di un dio fluviale, per sfuggire dalle mire amorose di Apollo, dio del sole e delle belle arti, invocò una preghiera ai genitori che, impietositisi, per esaudire i suoi desideri la trasformarono in una pianta di alloro. «Poiché non puoi essere mia coniuge sarai di certo il mio albero. La mia chioma, la mia cetra, la mia faretra, o alloro, si orneranno di te»: queste parole del dio Apollo resero nobile, sacro e intangibile l’albero di alloro, da allora in poi considerato solare, benefico, immortale e dotato di proprietà terapeutiche.

Un mito ripreso dai romani, che ritennero la pianta un simbolo di pace e di gloria, tanto che gli annunzi di vittoria inviati dai generali al senato erano ornati con le sue foglie, i suoi rami incoronavano le immagini degli antenati nei giorni di festa, le sue fronde comparivano su gemme e monete come attributo di Apollo e di Giove, mentre le corone di alloro cingevano la fronte di poeti, imperatori e vincitori di guerre. A questo albero sacro, associato al divino Augusto, erano attribuite virtù profetiche e divinatorie. Si credeva inoltre che l’alloro garantisse protezione da fulmini e tempeste e avesse una funzione purificatrice.

Ricco di valenze simboliche nelle più varie culture (rappresentava l’immortalità nel Protocristianesimo così come in Cina, dove è anche sinonimo di vittoria e prestigio letterario), l’alloro ha trovato ampio spazio in tutta la storia dell’arte sacra e profana e da sempre è associato all’attività intellettuale e artistica. Riallacciandosi ad antiche usanze, le corone di alloro sono ancora oggi un segno di distinzione durante le cerimonie di laurea, non solo per indicare un traguardo raggiunto, ma anche come auspicio di gloria futura.

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Apprezzato sin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche (già Plinio considerava foglie, bacche, olio e radici come ottimi rimedi per curare vari mali quali tosse, asma, febbre, tisi, infiammazioni, ulcere, reumatismi e punture di insetti), l’alloro è ancora oggi un ottimo condimento in cucina, grazie alle foglie che risultano un ottimo ingrediente per preparare sughi o insaporire piatti a base di carne e pesce, nonché minestre, verdure, legumi, patate e funghi. Dalla lavorazione delle foglie e anche dei frutti, utilizzati per aromatizzare alcune birre inglesi, si ottiene inoltre un ottimo liquore dalle proprietà digestive, il laurino.

Ai fiori e ai frutti, ricchi di principi attivi (polifenoli e flavonoidi), oli essenziali (eucaliptolo, geraniolo, pinene ecc.), vitamine, minerali e altri componenti quali sostanze grasse, tannini, amidi e resine, si devono le innumerevoli proprietà terapeutiche della pianta, riassumibili in quelle: aperitive, digestive, astringenti, espettoranti, antisettiche, toniche, stimolanti nelle affezioni gastriche e reumatiche, diuretiche, emmenagoghe e perfino antiparassitarie. Numerosi studi preclinici hanno inoltre dimostrato che ai flavonoidi contenuti nell’alloro sono attribuibili notevoli proprietà farmacologiche (antiossidanti, antinfiammatorie, antimicrobiche, antitumorali, cardioprotettive, neuroprottetive, antidiabetiche, antiosteoporotiche, ansiolitiche, analgesiche, antiallergiche, estrogeniche/antiestrogeniche).

 

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Dalla distillazione in corrente di vapore delle foglie essiccate di alloro si ottiene un olio essenziale che è un ottimo digestivo, stomachico, carminativo, sudorifico, stimolante, espettorante, antireumatico e antisettico. Impiegata anche come fragranza per detergenti, cosmetici e generi alimentari a lunga conservazione, questa essenza risveglia l’appetito, combatte le fermentazioni, stimola la digestione, allevia dolori reumatici e artritici, risulta ottima in caso di malattie da raffreddamento e migliora concentrazione e memoria.

Per favorire la digestione, calmare i dolori di stomaco e combattere meteorismo e flatulenza, utilizzate poche gocce di olio per aromatizzare varie pietanze a fine cottura o assumete due gocce diluite in un cucchiaino di miele, zucchero od olio vegetale a fine pasto (in caso di assunzione orale, sempre sconsigliata per bambini e donne in gravidanza, non eccedete nel dosaggio, diluite sempre l’essenza e accertate di non avere allergie); per tosse, raffreddore e influenza si consiglia di praticare dei suffumigi con tre gocce in mezzo litro d’acqua calda; contro stanchezza, affaticamento e stress concedetevi un bel bagno caldo tonificante con una decina di gocce aggiunte all’acqua della vasca; per i dolori reumatici diluite due-tre gocce di essenza in un cucchiaio di olio di mandorle dolci e massaggiate sulla parte interessata; per migliorare concentrazione e memoria e godere di tutti gli effetti benefici di questa essenza aspirate l’aroma di una goccia posta su un fazzolettino o aggiungete da due a dieci gocce nell’acqua del diffusore (a seconda della grandezza degli ambienti) al fine anche di profumare la vostra abitazione, mentre per contrastare la caduta dei capelli basta frizionare una-due gocce sul cuoio capelluto.

 

Con le foglie di alloro si possono preparare anche dei benefici infusi.

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Dopo averne spezzettate tre o quattro in una tazza, versate dell’acqua bollente e lasciate riposare per 15 minuti circa, prima di filtrare e addolcire a piacere. Avrete così ottenuto una bevanda salutare e defatigante, particolarmente indicata per favorire la digestione, eliminare i gas intestinali, combattere gli stati influenzali e alleviare i dolori mestruali. In una variante sempre per un infuso digestivo, mescolate le foglie secche di alloro (10 grammi) con quelle di malva (5 grammi), i fiori secchi di camomilla (5 grammi) e i semi di anice (5 grammi), lasciate in infusione per cinque minuti, quindi filtrate, dolcificate e godetevi la bevanda ottenuta dopo i pasti.

In caso di malattie da raffreddamento, al posto delle foglie mettete in infusione per 40 minuti i fiori dell’alloro (40 grammi per litro d’acqua). Per un decotto antistress e defatigante, bollite le foglie per cinque minuti, quindi coprite il recipiente con un coperchio e lasciate riposare per altri dieci minuti, prima di filtrare e dolcificare a piacere. Due o tre tazze al giorno vi rimetteranno in sesto! In alternativa, fate bollire una manciata di foglie per circa 20 minuti, filtrate il tutto e versatelo in una vasca di acqua calda, per un bagno rilassante e tonificante.

Dalle foglie passiamo ai frutti, perché dalla loro polpa, per spremitura a freddo o bollitura in acqua per 30 minuti, si ottiene un olio o burro di lauro (detto anche unguento laurino), che ha la consistenza di una pomata e può essere efficacemente impiegato per trattare reumatismi, contusioni, torcicollo e dolori articolari e muscolari, grazie alla sua azione analgesica e calmante. Gli stessi scopi si possono ottenere anche con un olio di alloro, preparato con 50 grammi di polvere di frutti fatti macerare in 250 ml di olio di oliva e posti in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente, tenuto al caldo per 30 giorni e da agitare quotidianamente.

Dopo tale periodo si filtra quel che basta per l’uso immediato: oltre che per i massaggi è ottimo anche se spalmato su petto e schiena per combattere le affezioni delle vie respiratorie. Con un mortaio di legno o di pietra potete inoltre pestare un po’ di frutti essiccati, fino a ottenere una polvere da conservare nel solito barattolo di vetro chiuso ermeticamente, che potrà essere utile contro influenza, febbre, tosse e raffreddore, nella misura di un cucchiaino al giorno.

 

«Arbor vittoriosa, trionfale, onor d’imperadori e di poeti», a sette secoli di distanza da questi celebri versi del Petrarca, ci ritroviamo ancora a decantare le virtù del nobile alloro.


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