Le Parole di Forza dei grandi Maestri che rafforzano la nostra crescita personale Riccardo Lautizi

Le Parole di Forza dei grandi Maestri che rafforzano la nostra crescita personale

parole di forza

 

Nelle parole dei grandi Maestri è racchiuso il potere di aprire la nostra consapevolezza verso la comprensione più profonda della natura di noi stessi e del mondo che ci circonda.

 

Quelle che segue sono degli estratti dal bellissimo libro di Fosco Del Nero intitolato “Parole di Forza” Edizioni Età dell’Acquario. L’autore ha racchiuso le citazioni di potere dei grandi uomini della nostra storia da Eckhart Tolle a Gesù Cristo, da Osho a Kahlil Gibran, con Lao Tse, Joseph Campbell, Buddha, Krishnamurti e Bruce Lee. Ogni citazione è seguita da da un breve scritto dell’autore, utile per comprenderla, per facilitarne la ricezione e per fornire ulteriori spunti di riflessione. Le spiegazioni delle citazioni qui proposte sono state abbreviate e quindi si rimanda al libro per la lettura integrale delle spiegazioni e di tutte le citazioni ispiratrici in esso contenute.

Nell’introduzione l’autore spiega:

 

“L’obiettivo di questo testo è quello di in‑ fondere Forza in chi lo legge, sia che lo legga nel modo classico, ossia pagina dopo pagina, dall’inizio alla fine, sia che lo legga in modo casuale, aprendolo in un certo punto e ricevendo la forza e l’energia del testo trovato in quella pagina. L’obiettivo di questo libro non è dunque quello di argomentare o di spiegare, anche se in una certa misura vi è anche questa com‑ ponente, ma è soprattutto quello di infondere una certa energia in chi lo apre e legge… in qualunque modo egli scelga di farlo.”

7 Citazioni di potere che illuminano la nostra vita

1. Se ti ami, osservati. Veglia durante una parte della notte. Buddha

 

La notte è ovviamente l’inconsapevolezza in cui è immerso l’uomo comune. E l’invito di Buddha, l’invito più bello e commovente che possa esistere, è quello di vegliare, di essere presenti, di non perdersi nel buio della notte. Chi si ama, dunque, veglia. E, di conseguenza, chi non tiene a sé non ci bada, non veglia, non si osserva, lascia che la sua vita trascorra nella totale incon‑ sapevolezza, nel totale automatismo, perso nel buio della notte

2. Che la preghiera sia la vostra preoccupazione costante, che sia il principio e la fine della vostra giornata e della vostra vita. Sri Ramakrishna

 

Ciò che Sri Ramakrishna intende con «preghiera» non è ovvia‑ mente la preghiera cristiana a mani giunte e in ginocchio, e nem‑ meno la preghiera islamica rivolta a un segno cardinale, per non parlare di quella ebraica faccia al muro, ma, molto più in generale, lo stato di preghiera interiore, ciò che poi è l’essenza dello stato meditativo, e che va a coincidere con lo stato di presenza vigile e attenta.

3. Quando un uomo si sveglia, egli può morire. Quando muore, può nascere. Georges Ivanovič Gurdjieff

Il primo punto, imprescindibile, è rendersi conto di essere ad‑ dormentati: solo quando ci si rende conto di dormire si possono impiegare degli sforzi per svegliarsi. Altrimenti, si crederà di es‑ sere già svegli e pronti e perfetti. In seguito, solo quando ci si sveglia si può morire. Morire al proprio passato, a sé stessi. In definitiva, far morire man mano la propria personalità per fare posto all’anima. L’ego deve sparire, deve dissolversi, come goccia nell’oceano: questo è il grande insegnamento di tutte le tradizioni spirituali… ed è ciò che quasi nessuno è disposto a fare. L’attaccamento supremo, difatti, è quello a sé stessi e alla propria personalità terrena.

4. Come il contadino incanala l’acqua, come il fabbro raddrizza le sue frecce, come il falegname lavora il legno, così il saggio lavora sé stesso. Buddha

Chi è saggio non si occupa di queste cose, delle cose terrene, bensì si occupa unicamente di sé stesso, lavorando su di sé per fare passi avanti nel percorso evolutivo.

5. Ti è stato dato questo corpo per realizzare determinati obiettivi sul piano materiale; dovresti prendertene cura come se fosse il tuo bene più prezioso. Paramhansa Yogananda

Chi disprezza il corpo e lo maltratta dimostra intanto di non amarsi, così come dimostra di aver capito poco dell’esistenza e del suo funzionamento. Essendo questo il veicolo datoci dall’esistenza, è nostro dovere prendercene cura in modo amorevole e saggio, cosa che peraltro ci procurerà maggior benessere, minor dolore fisico… e più tempo per realizzare ciò che siamo venuti a realizzare in questa vita.

6. Se hai un minimo di coraggio, se sei un ricercatore del vero, fa’ un balzo nell’ignoto. Osho

Il viaggio dell’esistenza si gioca tutto sul sentiero dello sconosciuto, che va reso conosciuto, e delle tenebre, che vanno rese luce. E il sentiero siamo noi, è un sentiero interiore, e quindi è dentro il nostro buio che va portata la luce. Fa paura, perché il buio spesso fa paura, così come l’ignoto, ma il vero ricercatore si avventura, compie il balzo…sapendo che, benché ignoto, sta balzando dentro sé stesso, non sta facendo altro che accendere una candela dentro il suo proprio inconscio.

7. Io non dipendo da questo mondo o da questo universo, ma sono questi a dipendere da me. Sri Nisardagatta Maharaj

Questa è la dichiarazione di massima responsabilità e massi‑ ma sovranità che può fare un essere umano. Colui che ormai sa che il mondo esterno è un riflesso di quello interiore, e che anzi a dirla tutta lo contiene persino, non può che affermare che è il mondo a dipendere da lui, e non il contrario, come affermano invece le persone suddite e lamentanti. La grandezza della consapevolezza di una persona è data dal‑ la misura di quanto essa è in grado di contenere dentro di sé.

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