Questa vita è importante, la scintilla divina che è in noi va realizzata!
Questa vita è importante, la scintilla divina che è in noi va realizzata! (Jung, da “Psicologia del Kundalini Yoga”)
“In ultima analisi contiamo solo in virtù dell’essenza che incarniamo,
se non la realizziamo, la vita è sprecata.”
(C. G. Jung)
Estratti dal seminario “Psicologia del kundalini Yoga“,
di C.G.Jung:
«C’è una quantità di persone che non sono ancora nate. Sembra che siano qui e che camminano ma,
di fatto, non sono ancora nate perché si trovano al di là di un muro di vetro, sono ancora nell’utero.
Sono nel mondo soltanto provvisoriamente e presto ritorneranno al pleroma da cui hanno avuto inizio.
Non hanno ancora creato un collegamento con questo mondo;
sono sospesi per aria, sono nevrotici che vivono una v
ita provvisoria.
Dicono: “Adesso sto vivendo in queste condizioni. Se i miei genitori si comportano secondo i miei desideri, ci sto.
Ma se dovessero mai fare qualcosa che non mi piace, allora tiro le cuoia.”
Questa, vedete, è la vita provvisoria: una vita condizionata, la vita di qualcuno che è ancora collegato al pleroma,
il mondo archetipico dello splendore, da un cordone ombelicale grosso come una gomena da nave.
Bene, nascere è importantissimo; si deve venire in questo mondo, altrimenti non si può realizzare il Sé,
e fallisce lo scopo di questo mondo. Se questo succede, semplicemente si deve essere ributtati nel crogiuolo e nascere di nuovo. […]
Vedete, è di un’importanza assoluta essere in questo mondo, realizzare davvero la propria “entelechia”,
il germe di vita che si è, altrimenti non si può mai mettere in moto Kundalini e non ci si può mai distaccare.
Si viene ributtati indietro, e non è successo nulla, è un’esperienza assolutamente priva di valore.
Si deve credere in questo mondo, mettere radici, fare del proprio meglio, anche se bisogna credere alle cose più assurde. […]
Si deve infatti lasciare qualche traccia di sé in questo mondo, che certifichi che siamo stati qui, che qualcosa è successo. Se non accade nulla del genere, non ci si sarà realizzati; il germe di vita è caduto, per così dire, in uno spesso strato d’aria che lo ha tenuto sospeso.
Non ha mai toccato il suolo, e quindi non ha potuto produrre la pianta.
Se invece si entra in contatto con la realtà in cui si vive, vi si rimane per diversi decenni e si lascia la propria impronta, allora può avviarsi il processo di impersonale.
Vedete, il germoglio deve sbocciare dalla terra, e se la scintilla personale non è mai entrata nella terra, da lì non uscirà nulla, non ci saranno né “linga” né “Kundalini” perché si è ancora nell’infinità che c’era prima.»
(C.G.Jung – La Psicologia del Kundalini Yoga, Seminario tenuto nel 1932, Bollati Boringhieri, pp.75-76)
Robert Fludd – Cosmos
«C’è una cosa sola al mondo che non dovete mai dimenticarvi di fare. Se dimenticate tutto il resto, ma non questo, non c’è da preoccuparsi; se invece ricordate tutto ma dimenticate questo, allora non avete fatto niente nella vostra vita. E’ come se un re vi avesse mandato in qualche paese a eseguire un compito, e voi faceste mille altri servizi, ma non quello che vi ha mandato a compiere. Dunque gli esseri umani vengono al mondo per realizzare una particolare opera. Quell’opera è lo scopo, ciascuno specifico per ogni persona. Se non la compi è come se una spada indiana di valore incalcolabile venisse usata per affettare carne putrefatta.»
(Jalal ‘uddin RUMI)
Jung Italia - Blog di Psicologia Analitica e Moderna
www.jungitalia.it/
- Login per inviare commenti