VIVERE COME PERSONALITA’ O COME OSSERVATORE

Così i grandi insegnamenti di quest’anno al Gruppo Primary riguardano ciò che i grandi sapevano e sanno, cioè che uomini e donne sono costituiti da due distinti poteri: uno è la consapevolezza corpo/mente chiamata personalità che è prodotta attraverso il patrimonio genetico e l’ambiente, proprio come creeremmo un programma nel computer.
Ed è basata sul cervello (corteccia cerebrale).

L’altro potere è lo Spirito Santo (cervelletto), il viaggiatore nel tempo che non è mai morto, colui che non avete mai conosciuto, colui che dopo la morte assiste alla revisione della vita e la guarda non soltanto con un sentimento di vergogna e di dolore, ma con una forza nuova, rendendo la vita successiva persino più grande, poiché mai e poi mai avanziamo oltre questa vita finché non abbiamo fatto nostro sotto forma di saggezza ciò che qui abbiamo creato emozionalmente. E il giorno in cui abbiamo concluso questa vita è il giorno in cui possiamo osservare la vita con un senso di distacco privo di emozione.

E chi può dire allora che cosa sarebbe la vita senza emozione?
Ed io vi dico, l’avete mai vissuta una vita dal punto di vista dell’Osservatore?
E chi siete voi per ritenere dal vostro corpo emozionale che Dio non abbia provato alcun sentimento per l’intera creazione per la quale Dio è?
E chi siete voi per dire che questo è nulla, quando io vi dico che quelli di noi che l’hanno vissuto possono affermare che l’istante della vera beatitudine e liberazione è molto più potente e più reale di quelle che sono chiamate reazioni chimiche in un corpo biofisico, come il dolore, la sofferenza, il senso di colpa, la felicità, l’infelicità, quelle che sono dette sicurezza ed insicurezza? Quelli sono tutti peptidi biologici che inducono il corpo a reagire e nulla più.

E quando viviamo secondo quello che è chiamato il punto di vista dell’Osservatore, allora, secondo la legge della fisica, scegliamo di vivere secondo un grado di pensiero più elevato; e quel pensiero diviene la legge della nostra vita al posto delle nostre emozioni. La vostra sfida consiste nel creare un mondo, una vita, non basata sulle emozioni che non sono altro che il passato del sogno, per non continuare a ricreare emozionalmente il passato, ma per creare nuovi paradigmi e nuovi modelli di vita, che allora non sarà creata nell’emozione e non avrà nulla a che fare con la consapevolezza corpo/mente, ma avrà tutto a che fare con la mente straordinaria che sta cominciando a non conoscere barriere.

Voglio che ricordiate che tutto ciò che imparate non serve a rendervi più tristi, ma a darvi la libertà. Ed ogni frammento di conoscenza che imparate da me in questi giorni in cui siamo insieme sembra che sia il disfacimento della personalità; deve esserlo. Ma questo non vuol dire che ciò che siete al di là della personalità non sia la bellezza quintessenziale di ciò che Dio è, perché lo siete. Non vi sto insegnando ad essere il divino che è in voi per poi dirvi che dovete rinunciare ad una vita di frivolezze sensuali per scegliere una vita di astinenza e austerità. Se Dio è astinenza e austerità, è maledettamente noioso; tornate alla vostra umanità.

Dio invece non è soltanto colui che dà la vita, ma la natura stessa. Dio non è contenuto nel singolo essere. La sua forza vitale è la bellezza dei fiori, il verde, il vento, gli odori, ecc. Dio è la bellezza di tutta la vita. Se dite che queste cose sono monotone non avete mai incontrato la natura, né avete compreso i suoi misteri, la sua maestà e le sue bellezze. Ciò che sto per insegnarvi è che è la personalità che discute a favore delle sue limitazioni. Essa discute a favore di quello che è chiamato il suo sostanziale individualismo, che ancora implora di essere accettato. E se nessuno mai vi insegna a sognare il sogno illimitato, se mai nessuno vi insegna a respirare il respiro delle narici di Dio nella primavera, e nessuno mai vi insegna a guardare un cielo di mezzanotte e a contemplare i concetti dell’eternità, allora rimarrete separati per sempre da Dio.

Dunque ciò che imparerete sull’Osservatore non è un oscuro, stantio, monastico modo di vivere. Mai e poi mai diventerete un Cristo astenendovi dalla vita; non importa chi ve lo dice. Nessuno mai ascende basandosi sull’astinenza. L’astinenza è un’evoluzione naturale non della vita stessa, ma della personalità che detta le leggi della vita; poiché quando finalmente conosciamo Dio, non siamo diversi dal vento nei nostri capelli e la nostra risata non è diversa dalle voci di un ruscello che mormora all’ombra di un salice. Siamo un’unica e sola cosa (leggere Siddharta).

Il mio messaggio non intende dirvi di rinunciare alla vostra personalità. Sì, quello è il messaggio, ma il mio messaggio intende dirvi di rinunciare a quelli che voi concepite come i momenti di euforia della vostra vita e, quando lo farete, non sarete più intossicati, né sarete dipendenti dalle sostanze chimiche del provare piacere. Provare piacere è un luogo biologico, chimico. Dio, se lo siamo, non deve più cercare altrove per sentire semplicemente la meraviglia del proprio essere. È solo la nostra immagine a farlo. Che cosa preferireste essere: limitati dallo spazio, dal tempo e dalla temperatura o illimitati per essere la totalità senza alcuna necessità?

L’insegnamento intende dire a tutti voi: abbiate fiducia che quando imparerete la differenza tra la vostra immagine (personalità) e il vostro Osservatore, avrete trovato Dio, poiché ciò che ascolta le voci nella vostra testa è ciò che vogliamo essere. Non vorremmo mai essere le voci. Vorremmo essere sempre ciò che ascolta, perché quello è la divinità stessa. Dio non è noioso, ma la personalità lo è. Che sia compreso che l’Osservatore non è limitato, ma la personalità che argomenta lo è. Se dobbiamo argomentare a favore della nostra posizione, abbiamo già perso, perché ciò che siamo, non abbiamo bisogno di argomentarlo. Se la nostra libertà è la certezza dell’essere, non abbiamo bisogno di combattere per essa. Non è mai necessario uccidere un’altra persona per essere liberi. Quella sarebbe la via della vittima. La libertà è autodeterminata. Se abbiamo libertà di pensiero, abbiamo libertà di vita. Se dobbiamo combattere qualcun altro per avere libertà, significa semplicemente che stiamo combattendo una guerra per la libertà del tempo in relazione al nostro corpo, alla nostra personalità. Ma nessuno nell’esistenza carnale potrà mai portarvi via la libertà di sognare. E se voi non la possedete, come apice supremo di ciò che siete, allora siete già schiavi. La guerra ha a che fare con i corpi; non ha a che fare con i sogni. Ricordatevelo. Così sia.

La verità non riguarda ciò che uno ha da dire. Quella è chiacchiera. Quella è filosofia. Sono paradigmi teorici. Verità è quando riceviamo la conoscenza e noi stessi ne facciamo esperienza. Allora, e soltanto allora, possiamo dire che è verità, perché è uno stato di essere riferito a se stessi. Vi ho già detto che vi amo?
Voglio che sappiate che vi amo enormemente e che vi ho sempre amati, e sempre vi amerò. Siete persone eccezionali, eccezionali per la vostra moralità di esseri giusti e meravigliosi, poiché osate vivere fuori dei confini del pensiero comune. Facciamo in modo di non sprecare un solo momento di questo ritiro. Esultiamo dunque del fatto di essere insieme, approfittiamo al massimo di ogni singolo istante, mettiamo da parte il dubbio, e facciamo in modo di essere liberi abbastanza da dimostrare che quella che è chiamata la nostra mancanza si è stemperata nel Dio interiore. Così sia.

Ramtha

Fonte: http://3rdeye.forumfree.it/?t=2378799&st=105

 

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