Amare l'Ombra


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Noi esseri umani abbiamo un rapporto schizofrenico con l'ombra. Specialmente quando cominciamo a svegliarci al mondo spirituale. Cominciamo a sentire parlare di luce, luce, luce... ci mandiamo "abbracci di luce", ci auguriamo "venga la luce".
Tutto questo parlare e desiderare la luce ci porta a percepire l'ombra non più come parte della luce stessa, ma come qualcosa di separato, un nemico oscuro, qualcosa da temere o magari da combattere con una spada fiammeggiante.

Dove combatti però crei solo più attrito, dove ti opponi crei solo più nemici.
Colui che si sveglia veramente comprende ben presto che l'ombra non è un'entità, non ha vita propria: è soltanto quella porzione di universo che non è ancora illuminata dal faro della nostra consapevolezza.

Immagina te stesso come un faro vivente, ovunque ti muovi con il tuo corpo o con la tua mente porti con te la luce della tua consapevolezza: osservi il mondo, semini la tua attenzione, e così facendo illumini ciò che prima era al buio. I confini di questo buio, di questa notte, son sempre mutabili, si muovono costantemente con la tua consapevolezza.

E non parlo solo del mondo fisico che percepiamo là fuori, ma anche e soprattutto del mondo interiore con i suoi abissi che sprofondano nell'inconscio.


L'ombra è la materia prima della creazione

Il mondo che percepisci con i tuoi occhi lo percepisci perchè miliardi di fotoni di luce rimbalzano sulle sue forme e penetrano nelle tue pupille: il mondo è un brillare continuo, un continuo vibrare di fotoni che rimbalzano su tutto ciò che vedi.

Questa luce è quindi ciò che scolpisce il mondo, ma per farlo ha bisogno dell'ombra. L'ombra è la materia prima della creazione, questa infinita notte perfettamente nera che è lo spazio profondo. In questa notte la luce è lo scultore che trae forme, colori, vibrazioni.

Punti luminosi che si fanno stelle, stelle che illuminano pianeti, pianeti dove la vita si nutre di luce e cresce, prospera, si evolve.

Senza la materia prima dell'ombra la luce sarebbe totale e priva di forme, assoluta e accecante: un bianco assoluto da cui non può nascere nulla di duale. Per questo è così necessario comprendere che luce e ombra sono la stessa cosa, lo stesso principio assoluto che si manifesta nella primigenia dualità (bianco/nero) per poter creare il mondo che conosciamo. Tutto il mondo è duale, tutto il mondo è fatto di opposti in perenne danza di equilibrio, questo lo sappiamo, ma ancora pensiamo che l'ombra sia un nemico.

Perchè? Perchè una cosa è pensare all'ombra come a un evento fisico: l'ombra che getta un albero sul terreno, l'ombra che definisce i lineamenti del tuo volto... una cosa è invece pensare all'ombra che abbiamo dentro.

Riusciamo a capire che nel mondo fisico l'ombra sia indispensabile per ottenere il chiaroscuro, la tridimensionalità che ci rende le cose così piacevoli da percepire e sperimentare, cosi solide e vivide; ma ci è difficile capire lo stesso per le nostre proprie ombre.

Tutte le cose che tieni dentro di te e che hai paura di ammettere pubblicamente, i tuoi oscuri segreti, tutte le cose che senti distorte nel tuo essere, i mostri che abitano sul fondo del tuo inconscio e che non sai neanche di avere.

Queste ombre, in qualche modo, ci sembrano più maligne dell'ombra gettata da un albero sul terreno, o dell'ombra del nostro corpo fisico che ci segue mentre camminiamo.

Ma a pensarci bene, qual'è la differenza? Le nostre ombre interiori non sono altro che luoghi dentro di noi dove non è ancora giunta la luce della nostra consapevolezza: ma proprio come accade per l'ombra che definisce i contorni del tuo volto, queste ombre definiscono, danno sostanza a  ciò che siamo.

Se fossimo luce totale, totalmente perfetti, completamente privi di ombre... cosa saremmo? Esseri indefiniti, privi di confini, totalmente espansi, ma incapaci di vivere nella dualità, incapaci di assaporare la materia e farne il proprio gioco; statici in fondo, impossibilitati ad evolvere.

L'evoluzione non è altro che una progressiva illuminazione di quelle ombre, ma ogni volta che illumini la notte che ti circonda e espandi i tuoi confini scopri subito una notte ancora più vasta, e  un desiderio irrefrenabile di continuare ad espanderti per illuminare ancora, ancora e ancora, senza fine. E proprio perchè non c'è mai fine all'evoluzione, così non c'è mai fine all'ombra.


L'eros dell'ombra

Non so se ci hai mai fatto caso, ma il mistero delle cose che ci sono sconosciute, l'ombra che percepiamo fuori e dentro di noi, è estremamente erotico.

C'è un confine tra la luce e l'ombra dove l'ultima frangia di luce si fonde all'ombra che è come lo spacco di un vestito che mostra... ma non mostra. Questo confine è ciò che ci attrae irresistibilmente, è ciò che da la febbre all'avventuriero, al cercatore. 

Spingersi ancora oltre, spingere quel confine di luce e scoprire l'ombra sempre un pò di più, poco a poco... è un gesto che per la coscienza è infinitamente eccitante.

L'ombra diventa così la tua amante. Essa ti chiama e ti mostra quello spacco sensuale nel suo vestito, ti chiama con la sua voce misteriosa, terribile, dolce, spaventosa, inebriante. L'ombra ti chiama e tu non puoi fare a meno di inseguirla per sempre, navigando sull'onda dell'evoluzione.

Immagina l'ombra come una madre, da cui scaturisce il mondo che la luce scolpisce, ma anche come un'amante, che si concede a te perchè tu possa scoprirla all'infinito. L'ombra è l'utero, femminile e ricettivo, la terra che accoglie il seme della tua attenzione. 

Tu penetri quest'ombra ogni volta che sperimenti qualcosa di nuovo, ed è letteralmente un atto sessuale, perchè genera altra consapevolezza.

Quindi, perchè abbiamo così paura dell'ombra? Perchè proprio come nell'atto sessuale c'è un istante di perdita, una morte e una rinascita che abitano l'orgasmo, così accade anche nella penetrazione dell'ombra: per poter veramente illuminare devi avere il coraggio di perderti per un istante, per poter vivere l'orgasmo della coscienza devi scegliere di morire e rinascere continuamente.


Accogliere l'ombra 

Accogliere l'ombra non ha nulla a che vedere con la cosiddetta "magia nera", ma al contrario è la vera magia bianca. 

Il mago nero sceglie di servire solo sè stesso e per farlo invoca l'aiuto dei propri mostri, senza rendersi conto che saranno loro a renderlo schiavo. Il mago bianco accoglie invece i propri mostri a braccia aperte nella sua luce, li fa sedere alla sua tavola e impara ad amarli, perchè dal punto di vista della luce non puoi mai scacciare, puoi solo accogliere.

Ho imparato questa legge spirituale nei miei sogni, incontrando mostri di tutti i tipi, forme e dimensioni. Inizialmente mi dimenavo dalle loro fauci, fuggivo dalle loro strette, ed essi crescevano diventando sempre più forti e spaventosi. Ogni mia fuga, ogni gesto di lotta lo respiravano come nutrimento per farsi più grandi, per torturarmi in modi ancora più contorti.

Poi, spontaneamente, al colmo della fatica, ho scelto di lasciare la presa. Ho gettato la spugna, ho cominciato ad accogliere tutto, anche la putredine delle loro carni.

Una notte ho sognato di svegliarmi nel mio letto. Ho girato gli occhi e con orrore ho visto una figura dondolarsi su una sedia poco distante: era il diavolo. Con la pelle livida e cascante, le ali di pipistrello rinsecchite sul dorso, le orbite rosse e lunghi denti aguzzi che spuntavano dalle labbra putrescenti. Con orrore ancora più grande l'ho visto sollevare il capo e guardarmi, per poi trascinarsi con insostenibile lentezza fino ai piedi del letto, arrampicarsi e cominciare a salire sopra di me, sdraiandosi supino sopra il mio corpo, con la faccia putrefatta a contatto con la mia.

Al colmo dell'orrore solo una parola ha trovato spontaneamente la via sulle mie labbra: "Ti amo". Ho abbracciato quell'essere malconcio e gli ho ripetuto "ti amo, ti amo", ancora in bilico tra l'orrore e il desiderio di accogliere. Istantaneamente il diavolo è scomparso, e  mi sono trovato a danzare in un vasto spazio luminoso... con le mani a coppa e tra le mie mani il volto sorridente del Cristo, che sprizzava raggi dorati tutto intorno. Dall'orrore alla beatitudine il passo è così breve talvolta.

E tante altre notti ho poi amato e ringraziato i mostri che si presentavano al mio capezzale, e ogni notte le loro maschere sono cadute per rivelare la luce che stava dietro.

Ama quindi quei mostri, interiori ed esteriori, ama quelle imperfezioni, quelle figure contratte e rachitiche che sono le cose di cui ti vergogni. Ama ogni ombra che trovi nel tuo cuore, perchè è la via più rapida per illuminarla.

Niccolò Angeli
Autore: Niccolò Angeli
Sono un divulgatore a cavallo tra spiritualità, scienza, arte e… tutto ciò che definiamo "Dio". Amo semplificare e rendere accessibili quei principi esoterici che un tempo erano riservati a pochi eletti. Per me… spiritualità è la vita stessa, è comprendere le leggi universali che regolano la Natura, non solo con la razionalità, ma anche... leggi tutto.

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