Ci sono processi nel nostro cervello che sono simili a quelli che si sviluppano all’interno dei buchi neri.5..1...17

Ci sono processi nel nostro cervello che sono simili a quelli che si sviluppano all’interno dei buchi neri.

Secondo il libro della Genesi (Gen 1, 26-28.31a), il sesto giorno Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”, quindi in una sorta di “passaggio quantico” tra il suo essere divino e il “fango primordiale”, Esso passò dal Macrocosmo al microcosmo e plasmò Adam Qadmon con la terra rossa. Adamo è il nome, secondo l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam, del primo uomo e significa “umanità“, “uomo“, “uomo terreno“, “terroso“, o “della terra rossa”. (Wikipedia)

Questa fonte, ovviamente di origine cosmogonica, possiede in sé tutte le caratteristiche della teologia creazionista ed eziologica della mistica ebraica, essa infatti è il primo Libro della “Torah” ed è uno dei “Tanakh” (testi sacri dell’ebraismo). Ma la figura di Adamo esiste anche in altre mitologie: in quella dei “Pelasgi”, ad esempio, il primo uomo fu Pelasgo, capostipite dei Pelasgi; egli emerse dal suolo d’Arcadia (anch’esso creato dalla terra) Creato da Eurinome (Dea di tutte le cose) e da Ofione il gran serpente, che con l’aiuto di Borea (il vento fecondatore) rese feconda la Dea.

In un altro mito greco della Creazione, dopo che vennero create tutte le cose, Prometeo, figlio di Giapeto e di Climene, con l’approvazione della Dea Atena, formò gli uomini ad immagine e somiglianza degli dei, impastando la creta con l’acqua del Panopeo, fiume della Focide Atena e successivamente soffiò in essi la vita.

Questi simbolismi costanti nelle maggiori mistiche e mitologie legate alla nascita dell’uomo, attraverso al soffio (Ruach o pneuma) ed al Logos creatore, con qualsiasi nome li si voglia chiamare, assimilano l’uomo microcosmico all’ente Macrocosmico.

Oggi, le recenti scoperte e deduzioni della Fisica Quantistica e Matematica quantistica hanno aperto scenari nuovi sulla struttura cellulare, particellare e inerente alla coscienza dell’uomo, ma ne rimane costante, come nelle varie mistiche sopra citate, una sua indubbia caratteristica “semidivina”, che sembra inseguirlo dall’alba dei tempi. Insomma l’uomo, all’interno della sua mente potrebbe avere un Multiverso: impossibile dimenticare il dogma magico per eccellenza, l’inizio della Tavola di Smeraldo di Ermes Trismegisto, che dice “Come in alto, così è in basso” sancendo il concetto di Macrocosmo e microcosmo, il Multiverso organizzato da una mente senziente che si proietta in entangled con la sua creatura.

Il multiverso ha una Coscienza Akashica in cui tutto è collegato, in cui la creazione tutta è unita in un intreccio (entanglement) che fluisce dall’inizio del BitBang (o Big Wow o Big Bang come lo si voglia chiamare) e che comunica con noi tramite la sincronicità.

Roger Penrose, matematico e fisico avanza l’ipotesi che la coscienza possa aver origine da fenomeni quantistici interni ai neuroni. Assieme a Stuart Hameroff ha formulato l’ipotesi, sulla base dei teoremi di incompletezza di Gödel, che il nostro cervello può svolgere funzioni non assimilabili alla logica formale e quindi impossibili per qualsiasi computer o sistema di algoritmi, ribaltando le convinzioni in materia allora prevalenti. Essi hanno quindi determinato nei principi della teoria dei quanti, un processo alternativo all’emergere della coscienza, elaborando il modello della “riduzione (o collasso della funzione d’onda) oggettiva” (OR).

Sempre Penrose, ipotizza che il cervello sia una zona liminale in cui si crea l’unificazione tra meccanica quantistica e relatività generale, in cui si sviluppa la sua teoria degli “spin network” (Forma di discretizzazione (2) dello spazio-tempo sulla Scala di Planck) e che questa unificazione possa esistere solo prima del “collasso della funzione d’onda” (Momento di coscienza).

Penrose suppone che gli elementi che forniscono coscienza al cervello si trovino in uno stato di stasi in un’altra dimensione (Informazione protoconscia), il Campo di Planck (in questo caso, il Campo di Planck potrebbe anche essere paragonato all’Akasha o Inconscio collettivo o ancora Memoria collettiva); in questa teoria vedo molto il simbolismo ermetico della croce, dove il braccio orizzontale raffigura il suolo dove si pianta il seme e dove il braccio verticale indica il seme che feconda il suolo stesso dando origine alla pianta, ma mi fa pensare anche allo zero (Campo di Planck) e all’uno del sistema binario (Informazione protoconscia).

Sempre nella Teoria di Penrose sussiste la similitudine che questa “informazione sospesa” (che esotericamente parlando, potrebbe essere il momento prima della creazione, quando ancora l’energia si trovava nello stato potenziale) si caratterizza con degli stati di sovrapposizione quantistica, gli stessi che vengono definiti come “Bolle” nel tessuto spazio-tempo, che farebbero collassare i nostri microtubuli come una massa che collassa in un buco nero. Tutti questi processi entangled sarebbero i medesimi sia nel Multiverso, sia all’interno del nostro cervello, rendendoli quasi simili.

In conclusione, ci sono processi nel nostro cervello che sono simili a quelli che si sviluppano all’interno dei buchi neri, dove lo spazio-tempo non esiste più e dove la singolarità gravitazionale, la curvatura dello spazio diventa infinita.

Articolo di Alberto Bergamini

(1) https://scienzeeteriche.blogspot.it/2017/02/abbiamo-elencato-in-numerosi-scritti-e.html
(2) La discretizzazione rappresenta il processo di trasformazione di modelli matematici ed equazioni continue nelle controparti discrete.

Fonte: http://karmanautica.blogspot.it/

marinella..{#emotions_dlg.kisshearth}

Login utente