Il divino in noi...................

 

Il divino in noi

591535791.jpgIl grande Maestro ha detto:”Mio padre ed io siamo uno.” Se noi pensiamo che il soggetto che le ha proferite sia stato eccezionale, diverso da noi, avremo sempre l’idea che per noi non possano essere valide. “Le ha dette Lui che era divino! Io, che non sono divino, non potrò mai fare come Lui”. Questo atteggiamento però significa divisione, Stabilire una divisione vuol dire rompere l’unità e senza l’unità. La verità non può esserci. Qui c’è da riflettere: o Lui era uno come me e te invece, nell’ipotesi che Lui sia divino, il divino si trova anche in te. “Mio Padre ed io siamo uno”: come possiamo vivere questa frase, come riuscire a farla diventare per noi un fatto? Solo se riuscissi a vivere questo come un fatto, solo così io potrei essere come è stato Gesù. Il Creatore dell’Universo, di ciò che nell’Universo è materiale e immateriale, o forse il Creatore di un infinito di Universi fluisce in tutto e in tutti e perciò anche in me.

Un uomo normale, un uomo in carne ed ossa non può mai contenere Dio, può però essere penetrato della sua energia e così parte di Lui, condividere con Lui la Sua stessa vita e tutto ciò che da Lui fluisce.

Gesù ha detto:”Mio Padre ed io siamo uno”. Che cosa ha voluto dire? Scopriamolo senza pensare che Lui sia qualcosa più di me. Certo, egli sa più di me, è un fratello maggiore. E’ un grande Maestro che insegna, su questo non c’è dubbio; si trova tra gli uomini e si dichiara umano, ma ci dice come fare per sentire l’Unità. Egli aveva bisogni umani, si lavava come tutti gli altri, come agli altri anche a Lui crescevano i capelli, come gli altri si cambia i vestiti, li sporcava e anche mangiava, rideva.

Nei Vangeli apocrifi sta scritto che Lui ballava e cantava con i suoi seguaci. Deve aver avuto una carica enorme, la più grande di tutti perché la sua allegria, la sua vitalità sgorgavano senza filtri, non si riflettevano nella mente; tutta la sua carica veniva fuori senza impedimenti, perché Lui non si preoccupava di niente, non aveva paura di nulla. Non gli interessava cosa stessero dicendo di Lui i farisei o i seguaci, Non si preoccupava, ma si occupava di servire e di amare.

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