Mi è stato chiesto come mai non prendo posizione sull'operato della chiesa........30....5....17

Mi è stato chiesto come mai non prendo posizione sull'operato della chiesa.....

RISPOSTA.   E' la parola “prendere posizione che mi blocca.” Sinceramente quello che posso rispondere è comunque un pensiero, il mio personale pensiero. Quello che sento è semplicemente uno stato che io definisco dell'essere. Faccio parte di un frammento di un universo sconosciuto e la percezione include le idee e i concetti che sovrapponiamo alla realtà.

Tempo fa, un amico mi ha fatto guardare una stella particolarmente luminosa.. dicendomi.” Quella stella che stai ora guardando, un astronomo ti direbbe che non esiste più, che si è estinta milioni di anni fa. Questa è stata una rivelazione sconvolgente, ho compreso in quell'istante quanto le percezioni possono essere scorrette.

Le percezioni errate sono all'ordine del giorno, purtroppo ci fraintendiamo a vicenda..Questo è per ora ciò che accade nel campo relativo dell'esistenza...Questo esempio può essere un tentativo di spiegare il perchè del mio attuale modo di essere.

"Un mattino molto nebbioso, un uomo remava controcorrente. A un tratto vide venigli incontro un'altra barca, che non faceva niente per evitarlo. Gli stava venendo addosso:” Attento!Attento!” gridò . Ma la barca lo prese in pieno e mancò poco che lo colasse a picco, l'uomo si infuriò e urlò all'altro ogni forma di ingiurie, poi, guardando meglio, si accorse che sulla barca non c'era nessuno. Allora capì che si era sciolta da sola e veniva giù trasportata dalla corrente. Tutta la sua rabbia sfumò e si mise a ridere. Ecco come gli errori di percezione possono causare un'infinità di sensazioni sgradevoli, per non dire di peggio. Se voglio prendermi cura degli altri, devo prima prendermi cura di me....Come?..Cercando di vedere in profondità nelle cose per comprenderne la vera natura in modo da non cadere inutilmente nella sofferenza e nelle sensazioni sgradevoli..... Oggi ho compreso che se faccio qualcosa di sbagliato creo sofferenza, per questo mi sento responsabile per voi, come voi lo siete per me.

I Veda hanno insegnato che se vogliamo comprendere una cosa, dobbiamo essere uno con la cosa che vogliamo comprendere. Quando avrò questa capacità, allora potrò rispondere a tutte le domande che mi verranno poste. Per ora posso solo dire :” Che ne so !!! Posso solo dirvi che non avendo fatto quell'esperienza, non possiedo di conseguenza la giusta conoscenza per prendere posizione in modo certo, come voi vorreste da me". Essere consapevoli, è essere consapevoli di qualcosa, e questo qualcosa è quello che sta accadendo ora nel mio corpo, nella mia mente, nelle mie sensazioni del mondo. Quello che ho capito è che, se non sono compassionevole con me stessa, certamente non posso esserlo con gli altri.

Per questo quando sono arrabbiata, vedo la situazione in modo consapevole e dico:” Sono arrabbiata, la rabbia è in me.”..Questa è la prima cosa da fare, da dirsi. La contemplazione della rabbia consente la consapevolezza di una visione profonda della natura della rabbia. L'ira nasce dall'ignoranza, è un potente alleato dell'ignoranza. Penso con tutto il mio cuore che la percezione corretta è libera da emozioni, da ignoranza, ma soprattutto è libera dalle illusioni. Credere di sapere, quando non hai fatto esperienza diretta, è una mera ILLUSIONE.Che c'è allora di così strano se guardo agli altri con gli occhi della comprensione?

Essendo oggi in via, non sono in grado di rispondere a domande, o semplici pareri, se non ne conosco le origini e se non vibrano in me le cause di quegli accadimenti. Certamente, posso dire quello che nel qui ed ora penso, ma senza la sciocca pretesa di dire delle verità.

MARINELLA...{#emotions_dlg.big-hug}

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