Il Bene e il Male

Il Bene e il Male

di Paolo Franceschetti

Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi. Ciò che noi identifichiamo come Male può spesso rivelarsi il nostro sommo Bene.

Una malattia, ad esempio, può darci le energie per curarci anche una serie di effetti collaterali o di piccoli disturbi che fino ad allora non avevamo mai preso in considerazione; un disastro economico può arrivare a metterci nella condizione di meditare e scoprire nuove ragioni di esistere e nuovi valori… Persino la morte di una persona può essere per quella stessa persona, la liberazione da un Male di vivere che la attanagliava, e quindi il Male che noi vediamo in quella situazione è solo un riflesso di ciò che proviamo noi, non lei.

Il nemico, l’avversario, i ladri, gli assassini, quindi, hanno una funzione, perché costringono l’umanità a cercare soluzioni, ad elevarsi. Non si lotta contro gli uomini, ma contro gli impulsi che li agitano come marionette. Nessun uomo fa il Male per il gusto di farlo, ma ciascuno pensa di fare del Bene, e ciascuno si sente, dal proprio punto di vista, sulla retta via. Hitler, Totò Riina, un serial killer, pensano che la cosa che fanno sia la migliore, anche se magari solo per loro, e non riuscirebbero mai a fare diversamente da come fanno.

Occorre amare i nostri fratelli dell’ombra per l’opportunità che ci offrono di forgiarci una spada di limpidezza e chiaroveggenza. Se cadiamo, dovremmo ringraziarli per questa insperata fortuna, che ci agguerrisce nel sentiero della ricerca”. (Daniel Givaudan)

Il Male esiste perché si possa percepire il Bene, il quale, dunque, non esisterebbe senza il concetto di Male. Entrambi, quindi, sono le due facce opposte di una medaglia, e non potrebbe essere diversamente: l’uno esiste solo se esiste l’altro.

Libri e varie...

“Bene e Male sono funzioni della sorgente. Il Male ha lo scopo di dinamizzare l’esistenza, è distruzione, caos, catabolismo. Il Bene è costruzione, pace, serenità, ordine, anabolismo, ha lo scopo di armonizzare l’esistenza stessa ampliando, comprendendo l’insegnamento delle lezioni inferte dal dolore, ed è questo il fine stesso dell’esistenza umana”. (“Adam Kadmon”, Ade Capone)

Non c’è né destra né sinistra, né più né meno, né uomo né donna, ma un’unica energia, un centro assoluto mentalmente inconcepibile, che impara e cresce mediante un’illusione di divisione. Questa energia da cui proveniamo tutti e di cui dobbiamo smascherare le trappole, distribuisce a se stessa dei ruoli. Se ogni uomo sapesse che l’energia della Terra è la replica inversa di quella del Padre, potrebbe ammetterne il valore sacro.

Quando l’Altissimo contempla la materia densa, è come la creatura che si guarda allo specchio: così tutto è nobile per colui che ne comprende il significato. Il sesso rappresenta l’immagine inversa dello spirito e il depravato che non ne sospetta le chiavi di pace, è simile all’illuminato o all’esaltato che fa navigare l’anima sua sui mari dell’ego suo inconsulto. L’odio è solo amore che non è allo stato di pietra filosofale.

Satana è quella parte di Dio che non si è ancora riconosciuta per quello che è. L’odio è solo l’amore di ciò che è contrario al Padre, quindi è amore mascherato. Per sapere se una cosa è Bene o Male, è buona o no, c’è un sistema molto semplice: domandarsi come sarebbe il mondo se tutti facessero quella cosa. Quanto a Satana, non è un essere né uno spirito, ma l’energia nascosta nel cosmo, la forza di differenziazione, il nero respiro che Dio ha liberato per noi affinché imparassimo a scegliere.

Satana è anche il pensiero degli uomini che sperimentano la distruzione prima di trasformarsi in costruttori e non rappresenta tanto una forza da combattere, quanto un’energia da superare. Chi capisce tutto questo lascia cadere le armi, non dichiara più guerra a quelle che comunemente vengono denominate “forze oscure” perché sa, allora, che si ergerebbe contro l’infinita sottigliezza del piano divino.

Occorre quindi uscire in fretta da questo meccanismo puerile della luce e delle tenebre. In ognuno di noi, c’è una parte di luce più o meno grande, che consente a ciò che chiamiamo tenebre di esprimersi più o meno pienamente. È dal loro incontro e dal loro gioco che nasce ciò che prende il volto dell’ombra. La luce è presente ovunque. Se così non fosse il mondo non esisterebbe perché il mondo è vita, e la vita è un gioco di trasformazione in cui tutto può chiamarsi nascita e morte. Ovvero luce e ancora luce.

Ci sono molte ragioni per la sofferenza. Una ragione è quella di impedire all’uomo di apprendere troppe cose sugli altri e troppo poche su se stesso. Il dolore finisce per costringere l’uomo a domandarsi: c’è forse un principio di causa ed effetto operante nella mia vita? I miei guai sono forse dovuti al mio modo errato di pensare?

Nel piano di Dio non c’è crudeltà, perché ai suoi occhi non esistono né bene né male, ma solo immagini di luci ed ombre. Egli voleva che noi osservassimo le dualistiche scene della vita come fa egli stesso, il sempre gioioso testimone di uno stupendo dramma cosmico. L’uomo ha, però, commesso l’errore di identificarsi con l’ego, mentre quando trasferisce il proprio senso di identità al suo vero Essere, l’anima immortale, egli scopre che tutto il dolore è irreale. Allora non può più nemmeno immaginare lo stato di sofferenza.

“I grandi maestri che vengono sulla Terra per aiutare i loro fratelli sbandati e confusi, hanno ricevuto da Dio il permesso di condividere, a un certo livello della mente, i dolori dell’umanità. Ma questa pietosa partecipazione ai sentimenti umani non disturba i piani più profondi della coscienza, dove i santi non sperimentano altro che immutabile beatitudine”. (“Il maestro disse”, Paramahansa Yogananda)

Finché non riuscirete a vedere Dio nel volto del vostro nemico, non riuscirete a vederlo in nessun luogo. Perché in verità non esiste nessun nemico. Esiste solo una parte di voi che è in contrasto con un’altra parte. Dio non esiste per voi, se lo vedete solo nelle persone che vi piacciono. Dio non è reale se lo scoprite solo nelle cose con cui siete d’accordo. Il vero maestro sa e capisce che Dio esiste in tutte le cose, attraverso tutte le cose, e non è assente da nulla e da nessuno”. (“Il Dio di domani”, Neale Donald Walsch)

Tratto da: “Alla Ricerca di Dio. Dalla Religione ai Maestri Contemporanei” di Paolo Franceschetti, Risveglio Edizioni. Dicembre 2016

Fonte: http://petalidiloto.com/2016/12/il-bene-e-il-male-di-paolo-franceschetti.html

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