La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il Trapasso.

La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il Trapasso.

La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso.

 

Tratto dalle lezioni dei Maestri del cerchio 77 di Firenze.

Il concetto di evoluzione dopo il trapasso sta per quel ciclo che l’individuo compie dopo che ha abbandonato il veicolo fisico. Ciclo che non è identico per tutti gli individui, naturalmente; per gli individui che avevano forma animale nel piano fisico, per l’uomo, per il superuomo.

A rigore, dobbiamo dire “diverso per ogni individuo” perchè ognuno di noi, dopo una incarnazione, segue un suo ciclo a seconda dell’evoluzione, delle esperienze, dei desideri, dei pensieri che ha avuto nell’ incarnazione ultima.

Non solo, ma questo ciclo è diverso per l’individuo da un trapasso all’altro, da una vita all’altra. Vorrebbe dire, “evoluzione dopo il trapasso “, il tempo che l’individuo impiega a liberarsi dei suoi veicoli inferiori: corpo astrale e mentale. ( leggi anche: Corpo astrale o emozionale: ponte tra cervello e mente).

Così, se incontriamo nel piano astrale un individuo che ancora non abbia abbandonato il suo veicolo astrale, ciò non significa che quell’individuo sia evolutivamente inferiore ad un altro che possiamo incontrare, quello stesso momento, nel piano mentale. Può infatti darsi che chi è in questo momento nel piano mentale sia trapassato prima di colui che in questo momento stesso si trova nel piano astrale.

Evoluzione, in questo senso, ha un significato completamente diverso da “evoluzione spirituale”.

( La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso ).

LA SPIEGAZIONE A TANTE DOMANDE.

Dopo il trapasso, l’individuo ha un’evoluzione che segue un ciclo di rinnovamento, o anche, se questo vi chiarisce meglio, di purificazione. Una volta abbandonato il veicolo astrale, e con ciò assopiti i desideri insoddisfatti, le facoltà mentali dell’individuo sono più pronte e chiare. L’individuo può così rivedere e riflettere con più chiarezza sulla sua ultima incarnazione. È il momento in cui trova la spiegazione a tante domande, riguardo agli eventi della sua trascorsa vita terrena, che si era fatto durante questa e dopo il trapasso. ( leggi anche: Oltre la soglia della vita: l’anima al Trapasso).

 

Questa rinnovata facoltà mentale spinge l’individuo, se il suo temperamento glielo consente, a ricercare la spiegazione di altre cose che desidera o desiderava capire. Gli studiosi hanno nel piano mentale il loro paradiso: qui l’individuo può erudirsi ed appagare la sua sete di sapere più di quanto potesse farlo da incarnato.

 

E di tutto quello che l ‘individuo impara nel piano mentale, che cosa rimane? Rimangono i frutti delle riflessioni circa il significato della sua vita. Rimane, sotto forma di impulso o facilità ad apprendere in una prossima incarnazione, quanto l’individuo ha potuto conoscere e sapere nel piano mentale.

Non sarà mai, però, che un individuo possa evolvere spiritualmente ed iniziare qualcosa di nuovo nel piano mentale, o comunque dopo il trapasso, perché, se ciò fosse, la vita sul piano fisico non avrebbe più significato.

( La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso ).

LA NECESSITA’ DELLA VITA SUL PIANO FISICO.

Prendiamo un uomo di media evoluzione. Dopo il trapasso costui soggiornerà nel piano astrale e, quindi, nel piano mentale. Qui potrà meditare e riflettere, avere ancora una vita di pensiero. Ma solo per trarre il succo delle esperienze incontrate nella precedente incarnazione, senza fare nuove esperienze, senza aggiungere molto al suo retaggio. Potrà assimilarlo e trarne massimo insegnamento possibile poiché, per l’evoluzione in forma umana c’è la necessità della vita sul piano fisico.

Fino a che non sia costituita, formata completamente la coscienza, per evolvere è necessario incarnarsi. Quest’uomo di media evoluzione che trapassa, che abbandona il proprio veicolo fisico, nel piano astrale è sottoposto a diversi modi di vita. Inizialmente avrà un “riposo”; poi passerà in quello stato che abbiamo detto di “purificazione”. Cioè, dovrà abbandonare il proprio corpo astrale e per ognuno dei sei sottopiani, per ogni materia che è cioè oggetto di un sottopiano nel piano astrale.

 

Egli avrà un periodo più o meno lungo di purificazione a seconda dei desideri che si sono ripercossi o che interessano quella densità di materia.

( La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso ).

COME IN UN SOGNO.

Ma cosa vede? Ciò che vede non è sempre “oggettivo”. Intendo dire questo: nel piano fisico la vostra visione, pur essendo soggettiva, ha tuttavia una certa oggettività. In quanto vedete ciò che circonda il vostro veicolo fisico perchè avete i sensi fisici sviluppati. Ma non avendo l’uomo di media evoluzione i sensi del corpo astrale sviluppati, ciò che vede dopo il trapasso è come in un sogno.

E poiché, già vi abbiamo detto, la materia del piano astrale è abbastanza plastica sotto l’impulso del pensiero e del desiderio, Se quest’uomo sarà stato ossessionato da qualche idea, con la materia del piano astrale si formerà delle scene, dei plastici che potranno ossessionarlo.

Se avrà avuto dei desideri per la cui soddisfazione è necessario il veicolo fisico, cioè desideri più bassi, con la sua immaginazione egli potrà plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti corrispondenti a tali suoi desideri.

Il beone, per esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la sensazione che si può provare nel bere. Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà inappagato e insoddisfatto. Poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico. E non essendovi più un corpo fisico, questi desideri non possono essere appagati.

 

Fino a che, attraverso il ripetersi di questo stesso senso di “ non appagamento”, avverrà che l’individuo si stanchi e passi all’altro sottopiano denso, immediatamente superiore. Possono esservi in quest’uomo anche desideri meno grezzi, che possono venire dall’espansione dell’Io. Tali desideri possono, in un certo senso, essere più e meglio appagati. Essendo possibile soddisfarli senza il concorso di un corpo fisico.

In tal caso l’uomo può indugiare più a lungo nel sottopiano astrale dove vive tali illusori appagamenti dell’Io.

 

( La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso ).

SARA’ PIENAMENTE APPAGATO IL DESIDERIO DI CONOSCERE.

Ma sarà pienamente appagato il desiderio di conoscere; è tutto quanto concerne il corpo mentale: il desiderio di studiare, sapere. Sempre, però, limitatamente alle possibilità che l’individuo aveva nell’ultima incarnazione.

Queste possibilità non crescono di molto. Il desiderio di conoscere, la facoltà di apprendere è più lucida e viva. Ma non può essere che un individuo di me dia evoluzione possa diventare, oltre il trapasso, un genio.

 

Ripeto ancora una volta: non è l’individuo, abbandonato il corpo fisico non veda niente nel piano astrale non avendo sviluppato i sensi nel piano astrale. Ma la visione che avrà, se non ha desti questi sensi neppure in minima parte, sarà una visione molto soggettiva. Una specie di sogno, qualcosa che egli crea attorno a sé ma che non ha corrispondenza con la realtà che gli altri, i desti, vedono.

Colui che ha sviluppati i sensi del corpo astrale, che può quindi vedere, attraverso queste finestre e porte, che cosa circonda il proprio veicolo astrale, costui avrà tutta un’altra visione. Una visione più oggettiva, e potrà benissimo comunicare con altri individui disincarnati. E potrà benissimo vedere cosa accade nel piano fisico. Potrà vedere in azione gli “elementali”; potrà vedere quello che vi è nel piano astrale e nel piano fisico. ( leggi anche: I sensi astrali: processi intellettivi superiori).

Infatti, per chi vive consapevolmente sul suo piano è sempre possibile la visione di tutti i piani che sono al di sotto.

Dunque, se l’individuo vive consapevolmente nel piano mentale, ha la visione di ciò che accade nel piano astrale e di ciò che accade nel piano fisico. Mentre non ha la visione del piano immediatamente superiore, il piano che noi abbiamo definito “Akasico”, o della coscienza.

La ragione di quel che accade dopo il trapasso, una volta abbandonato il veicolo fisico, è insomma di trarre il succo delle esperienze fatte nella vita da incarnato. In modo che poi, nella vita successiva, l’individuo possa avere nuove ed ulteriori esperienze.

( La scuola dello Spirito: evoluzione dopo il trapasso ).

 

I CIELI DESCRITTI DALLE RELIGIONI.

Un accenno a quella regione del “mondo mentale” corrispondenti ai cieli descritti dalle religioni. Una creatura, la quale fosse in questi cieli, non è divisa dalle altre se non da un particolare stato di coscienza.

Tutto è attorno a voi. Un uomo che avesse vissuto per meritarsi un premio eterno o avesse dedicato la sua vita ad un ideale, dopo il trapasso, nel piano mentale, per karma, vede ed esperimenta l’ideale sognato. Questo stato corrisponde ad un senso di appagamento e di beatitudine. ( Leggi anche- il karma ordine naturale dell’Universo).

Molte entità che si presentano in certi incontri medianici provengono appunto da questa regione del mondo mentale. Ecco perchè descrivono un aldilà simile a quello che credevano esistesse mentre erano in vita, perchè lo stanno sperimentando e, per esse, è una cosa reale, non un sogno.

 

Una volta che l’individuo non abbastanza evoluto abbia cessato questo sogno, si riposa. Rivede con chiarezza e con tranquillità tutte le passate esistenze, ma non è conscio di quanto avviene intorno a lui perchè è entrato nel piano successivo a quello mentale. Ha abbandonato il suo corpo mentale e si trova sulle soglie di un piano nel quale vivrà un’immensa, indescrivibile beatitudine.

( dal libro Maestro, perchè ).

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